(Roma, 23 luglio 2024) – Finora, anche nelle sedi parlamentari, di agricoltura si è parlato soltanto come di un settore che deve essere accompagnato e sostenuto come se ci trovassimo di fronte ad un problema e non certo una risorsa. Oggi invece abbiamo provato a parlare di misure strutturali, a partire dalla fotografia fatta di numeri e competenze fornitaci da Ismea e Istat, “con l’agricoltura, verso il futuro”, questo il titolo dell’approfondimento organizzato dal gruppo dei Deputati del Partito democratico.

Una bella discussione nella quale ci siamo confrontati con operatori e studiosi del sistema agricolo italiano e sono emersi alcuni temi su cui è possibile costruire un’alleanza che faccia bene all’economia, al territorio e alle persone.

Penso al tema della difesa del reddito degli agricoltori che significa costruire il futuro di un settore vitale per il nostro Paese difendendo un patrimonio di conoscenze che rischia di scomparire.

Penso al costo del cibo che mette al centro il valore della filiera agroalimentare sempre più legata al benessere, alla salute e alla qualità della vita.

Vi è poi l’urgenza di adottare un Piano nazionale per l’acqua, la siccità e il dissesto idrogeologico del territorio, con particolare attenzione alla costruzione di nuovi invasi e agli strumenti incentivanti per le aziende che adottano soluzioni di riuso e recupero delle acque. Tra gli interventi che abbiamo proposto anche la promozione di “politiche per l’efficientamento energetico e l’elettrificazione dei mezzi” e “un piano straordinario di mobilitazione per un maggior controllo della fauna selvatica“.

Altro tema è la questione generazionale in Italia. Siamo il Paese europeo con il maggior numero di agricoltori sopra i 60 anni.

Infine il tema della transizione ecologica e digitale: nel dibattito è emersa la necessità di investire sul capitale umano e sulle conoscenze. Bisogna saper sfruttare le tecnologie anche per gestire le nuove emergenze come nel caso della siccità. Il punto non è non è se, ma come realizzare la transizione verde nell’agricoltura, che per prima paga il cambiamento climatico. La sfida è fare in modo che la Pac europea, circa 380 miliardi di euro, arrivino a tutte le aziende agricole, comprese le piccole e medie. Vincere questa sfida significa dare risposte allo sviluppo delle aree interne, del contrasto al caporalato, del reddito degli agricoltori, del protagonismo dei giovani e delle donne e della sostenibilità che deve essere ambientale, economica e soprattutto sociale.

Abbiamo fatto un tratto di un percorso comune che non nasce oggi ma trova radici nelle battaglie parlamentari per un lavoro sicuro e degnamente retribuito, per l’applicazione della legge sul caporalato, e per molte altre questioni che ci hanno visto contrastare la demagogia e il pressappochismo del Governo.

Noi crediamo in un’alleanza vera e concreta per conciliare agricoltura, natura e sviluppo, e difendere un rapporto sano tra agricoltura e pianeta.

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CON L’AGRICOLTURA, VERSO IL FUTURO
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