(Roma, 10 luglio 2024) – Ieri la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge Nordio, un provvedimento che apporta una significativa modifica al codice penale e al codice di procedura penale. Tra le misure più significative approvate, c’è la cancellazione in toto dell’abuso d’ufficio, ovvero di quel reato che punisce il pubblico ufficiale che, violando consapevolmente le leggi, i regolamenti o l’obbligo di astensione, cagiona un danno ad altri o si procura un vantaggio patrimoniale. Nel 2020 la norma che regolamentava l’abuso d’ufficio era già stata modificata specificando che il reato non si poteva configurare in presenza di margini di discrezionalità amministrativa nell’adozione di un provvedimento.

Ora il ddl Nordio elimina completamente l’abuso d’ufficio. Viene quindi cancellata interamente la norma che da tutela a tutti noi cittadini contro gli abusi della pubblica amministrazione. Una norma che poteva essere ulteriormente modificata, ma non interamente abolita.

In questo modo il ministro della Giustizia, con l’abolizione dell’abuso d’ufficio, ha creato un pericoloso vuoto normativo al punto che mentre stavamo discutendo in Aula il provvedimento, il Governo in fretta e furia, in un altro decreto legge, ha dovuto reintrodurre il nuovo reato di peculato per distrazione, evitando di incorrere nella procedura di infrazione derivante proprio dall’aver abolito l’abuso d’ufficio, violando quindi gli obblighi internazionali in materia di giustizia sottoscritti dall’Italia.

Il modo pasticciato, confuso con il quale il Governo è intervenuto in materia penale è gravissimo: stiamo infatti andando a incidere sui diritti dei cittadini, in materia di giustizia. Con questo modo di procedere l’Esecutivo non ha fatto né un favore agli amministratori locali ai quali potranno essere contestati reati ben più gravi, né soprattutto ai cittadini che rimangono privati di uno strumento di tutela rispetto agli abusi di potere dei pubblici ufficiali, che non sono solo gli amministratori locali.

Nel segno di Forza Italia, la riforma della giustizia è parte, con il premierato e l’Autonomia differenziata, di quell’inaccettabile e cinico scambio politico che le forze di maggioranza, FdI, Lega e FI stanno attuando sulla pelle degli italiani andando a toccare pesantemente il sistema giudiziario, l’assetto parlamentare, l’unità del nostro Paese.

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GIUSTIZIA, ABUSO D’UFFICIO: “Cittadini privati di tutela rispetto agli abusi di potere”
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