Presentata oggi alla Camera la proposta di legge del PD
(Roma, 2 luglio 2024) – Un aiuto strutturale alle famiglie più in difficoltà per affrontare i costi della baby-sitter e dei servizi integrativi per l’infanzia. Un contributo di 2.400 euro annuo alle famiglie con bambini dai 3 ai 12 anni e con un Isee fino a 25mila euro. E’ questa la proposta di legge, presentata poco fa dal Partito Democratico in conferenza stampa alla Camera.
Una provvedimento, a prima firma Michela Di Biase, capogruppo in Commissione bicamerale per l’infanzia, che il Partito democratico sostiene con particolare convinzione. Tutti, infatti, sappiamo qual è lo stato dell’arte del lavoro femminile in Italia, quali siano le difficoltà di conciliazione tra lavoro e famiglia: una donna su quattro non lavora anche se vorrebbe o potrebbe farlo, o lavora troppo poco perché costretta a un part time per motivi di cura. Una donna su 5 esce dal mercato del lavoro dopo la maternità, mentre il 40% delle donne lavoratrici non ha chiesto la misura del bonus mamme, per scarsa informazione o sovrapposizione con altre misure. Il tema esiste ed è fondamentale, incide sulla realizzazione delle donne, la loro indipendenza economica e sull’intera società perché la rende più debole, meno competitiva e meno solidale. Le donne vivono in una situazione stressante ed è dovere di tutta la politica aiutarle.
Alla luce del quadro generale dell’occupazione femminile, legata alla maternità nel nostro Paese, proponiamo non un bonus, non interventi spot come fa il Governo, ma una misura strutturale, in grado di permettere alle famiglie di usufruire dei servizi di babysitting. Il nostro impegno è per una condivisione vera del lavoro di cura, per aiutare e sostenere le donne in un cammino di emancipazione.
Per questo auspichiamo che questo provvedimento diventi presto bipartisan. Dopo due anni di Governo ci aspettiamo da Meloni qualcosa di più concreto per sostenere le famiglie e la distribuzione dei carichi di lavoro. Questa nostra misura è una risposta semplice e concreta a un bisogno generalizzato. Sarebbe una misura in più rispetto al congedo parentale rivolto a una platea potenziale, secondo le nostre stime, di 400mila bambini tra i 3 e i 12 anni di famiglie in cui entrambi i genitori lavorano o monogenitoriali. Abbiamo inserito un limite di spesa e bisognerà necessariamente procedere con il click day per l’erogazione della somma.
Sfidiamo quindi la maggioranza di Governo a confrontarsi su questo importante tema. Serve un investimento del Governo significativo sui due terreni del lavoro delle donne e della conciliazione tempi di vita e lavoro. Sulle coperture siamo fiduciosi nonostante sappiamo sia il metodo surrettizio del Governo Meloni per bocciare e non affrontare nel merito le nostre proposte, come avvenuto per la nostra proposta di legge sulla sanità.
Per questo, chiederemo anche la calendarizzazione immediata della nostra proposta e siamo pronti a discutere e ragionare nel merito di questo tema.
Qui sotto per rivedere la conferenza stampa di presentazione della nostra proposta.