(Roma, 12 giugno 2024) – Oggi alla Camera durante il dibattito sul disegno di legge sull’autonomia differenziata abbiamo ascoltato due interventi del capogruppo di Fratelli d’Italia, uno sul regolamento in cui invitava la Presidenza ad elencare i precedenti sull’accantonamento degli emendamenti e uno, un po’ nostalgico, sulla ricostruzione di un episodio in Aula.
Ma quando FdI, il principale partito della maggioranza di Governo dirà una parola sul merito del provvedimento dell’autonomia differenziata? Quando ci svelerà come intende finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni? Quando ci dirà se è convinto di portare avanti questo pericoloso disegno sul quale le destre sono state punite al Sud con l’esito delle elezioni europee?
Un provvedimento che preoccupa anche il ministro e vicepremier Antonio Tajani che proprio a conclusione dei lavori della segreteria di Forza Italia, aveva annunciato di “stare lavorando ad avere il maggior numero di voti agli ordini del giorno per impedire che la riforma dell’autonomia differenziata non sostenga anche il Sud”. Un’ammissione a tutti gli effetti del fatto che l’autonomia differenziata danneggia e penalizza il Mezzogiorno.
La prova provata che l’Autonomia differenziata spacca l’Italia.