(Roma, 10 maggio 2024) – Consentire a tutti di esprimersi è un diritto e un valore sacrosanto che vale per tutti, naturalmente indistintamente. Anche chi rappresenta il Governo dovrebbe però accettare che ci possano essere delle contestazioni ovviamente nel rispetto reciproco.
Parlare di censura nei confronti della ministra per la Famiglia Euguenia Roccella, contestata da alcuni studenti presenti durante gli Stati Generali della Natalità mi pare esagerato. Avremmo preferito che la ministra potesse continuare giustamente a parlare. Ciò tuttavia non cambia di un millimetro la nostra contrarietà alle scelte che questo Governo sta cercando di fare agendo sui diritti delle donne, tentando di affossare le misure reali introdotte a tutela delle donne e di tutte le famiglie, a cominciare dall’abbandono del Family Act varato dal precedente Governo.
Stiamo chiedendo che si prenda atto del fatto che in queste condizioni una Regione come la Liguria che ha problemi gravi come quelli riguardanti la sanità ma che sta anche gestendo risorse e programmando investimenti importantissimi, finanziati ad esempio dal Pnrr, per risolvere le maggiori criticità infrastrutturali del territorio, non può rimanere paralizzata dalla situazione che sta oggi purtroppo vivendo.
In Liguria, come ho ribadito anche a Radio Anch’io, trasmissione di Rai Radio 1 condotta da Giorgio Zanchini, c’è oggettivamente un’amministrazione impossibilitata a lavorare a causa della gravità dei fatti ad oggi riscontrati. La verità giudiziaria farà il suo corso ma c’è una responsabilità politica che non si può negare ed è legata a questa commistione tra gestione della cosa pubblica, potere e interessi privati.