(Roma, 10 maggio 2024) – Una risposta insufficiente, reticente e storicamente inappropriata quella data oggi dal Governo all’interpellanza urgente sull’adunata fascista in uniformi e schieramento militare tenutasi a Dongo e a Giulino di Mezzegra lo scorso 28 aprile, presentata da me e dal Federico Fornaro. Avevamo chiesto se fossero stati identificati i protagonisti di quel pellegrinaggio funebre politicamente deplorevole e corredato da atti gravissimi, come la chiamata del “saluto fascista”, che contrastano la giurisprudenza di merito e di legittimità.

Il Ministro degli Interni ha fatto sapere di aver identificato i 34 presenti, di cui 12 denunciati, e che sono in corso indagini per accertare ulteriori fatti penalmente rilevanti, riconoscendo così per i presenti a Dongo la violazione di leggi che non potrà essere tollerata in futuro.

Inoltre nella ricostruzione dei fatti, il Ministro Piantedosi usa parole inaccettabili a proposito della contemporanea manifestazione promossa dall’Anpi parlando di “opposte ideologie”, espressione che rivela la lontananza dalla Costituzione su cui il ministro ha giurato e che richiedono da parte del Governo un intervento correttivo non rinviabile e assolutamente doveroso. L’Italia è una repubblica democratica nata dalla lotta antifascista: questa è la storia. E non si può riscrivere.

Qui il testo dell’interpellanza urgente e qui la risposta data oggi dal Governo. Più sotto il video del mio intervento in Aula alla Camera e l’intervista all’agenzia di stampa ‘9 Colonne‘.

Discussione interpellanza urgente sui fatti di Dongo e Giulino di Mezzegra dello scorso 28 aprile 2024

Questa mattina alla Camera ho interrogato il Governo in merito ai fatti che si sono verificati lo scorso 28 aprile in due località in provincia di Como, Dongo e a Giulino di Mezzegra, dove si sono svolte due manifestazioni di stampo neofascista. Da oltre trent’anni, infatti, nella domenica più prossima al 28 aprile, a Giulino di Mezzegra, nel comune di Tramezzina, continua a tenersi una commemorazione dedicata a Benito Mussolini e Claretta Petacci, mentre sul lungolago di Dongo viene svolta una manifestazione nella quale si ricordano i gerarchi fascisti fucilati dai partigiani. Da molti anni, a Dongo, nella stessa giornata, si svolge anche una manifestazione antifascista, promossa dalla sezione dell’Anpi provinciale di Como.

La risposta del Governo in Aula è stata una risposta burocratica, peraltro data da un esponente del ministero delle Imprese e del Made in Italy, a dimostrazione della difficoltà di alcuni ministeri, Interno e Giustizia, a rispondere su questi temi.

Abbiamo tuttavia preso atto del fatto che si è proceduto alle identificazioni dei manifestanti, e che sono state avviate delle notizie di reato per alcuni di questi neofascisti, che hanno sfregiato quel territorio con quelle assurde commemorazioni. Credo che ci debba essere un’attenzione maggiore nel vietare queste manifestazioni, a fronte della ripetuta violazione delle prescrizioni date per il loro svolgimento. Penso che ci sia da alzare il livello di attenzione, perché stiamo registrando un aumento di questi casi e c’è forse una certa tolleranza, eccessiva, da parte di questo Governo.

Intervista a 9 Colonne

Nel mio intervento in aula ho anche ricordato come il 30 maggio ricorrerà un secolo dal celebre discorso di Giacomo Matteotti alla Camera, a cui dopo qualche giorno seguirono il rapimento e l’uccisione del deputato socialista. Un discorso che verrà ricordato proprio qui alla Camera, un omaggio dovuto alla figura di colui che credo sia stato il primo e più fiero oppositore del fascismo, che ha pagato con la sua vita la denuncia fatta nelle aule parlamentari di quello che era il fascismo, violenza e sopraffazione. Credo anche che questa ricorrenza rappresenti anche un richiamo a tutte le forze politiche e democratiche ad alzare il livello di attenzione, contrastare i tentativi striscianti di evocazione e le manifestazioni come quelle svoltasi a Dongo e a Giulino di Mezzegra qualche settimana fa, che vogliono riproporre disvalori che nulla hanno a che fare con la nostra Costituzione nata dalla guerra di liberazione.

La nostra è una democrazia antifascista e quei territori hanno pagato un prezzo altissimo alla lotta di liberazione e alla conquista della libertà di tutti. Ho ricordato le parole di Alberina Soliani, vicepresidente dell’Anpi, che quel 28 aprile era con noi. Dalla parte giusta della “strada” e della storia.

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DONGO-GIULINO DI MEZZEGRA, RADUNO NEOFASCISTA: “Sui fascisti Governo reticente e lontano dalla Costituzione”
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