(Roma, 18 aprile 2024) – Il Governo ha detto no alla piena attuazione della legge 194 e la maggioranza ha votato contro la nostra proposta che chiedeva di fare chiarezza sulla norma pro-life promossa da FdI per restringere il diritto delle donne ad avere accesso all’interruzione volontaria di gravidanza.
Il nostro ordine del giorni, infatti, chiedeva l’impegno del Governo a far sì che l’eventuale ingresso di associazioni pro-vita nei consultori non pregiudichi «in alcun modo la piena attuazione della legge 194 e non restringano il diritto delle donne ad avere accesso ad una interruzione volontaria di gravidanza».
Adesso è chiaro l’intento, non è stata una manina solitaria a far passare quella norma in Commissione: il Governo si schiera convintamente con i pro-life. Mentre in Francia il diritto all’aborto entra in costituzione e il Parlamento europeo approva una mozione perché entri nella carta dei diritti fondamentali, in Italia si compie un passo indietro di 50 anni, che mette in discussione l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne.
Se Governo e maggioranza non sono in grado di votare questo testo, abbiamo un serio problema e la conferma che l’obiettivo dell’emendamento di Fratelli d’Italia è impedire piena applicazione della 194.
Se veramente questa maggioranza dice (ma solo a parole) di essere d’accordo sulla totale applicazione della legge 194, cosa fortemente voluta dal Pd, allora perché si accanisce solo su questo punto e non si focalizza anche su tanti altri aspetti della legge che vengono completamente disapplicati? Perché il Governo non investite risorse per completare la rete dei consultori? Perché non sente l’esigenza di lavorare sull’obiezione di coscienza? A queste domande la maggioranza non risponde perché l’obiettivo principale è di impedire la piena applicazione della 194.