(Roma, 11 luglio 2023) – L’inadeguatezza del Governo nel portare a compimento il Pnrr è divenuta ormai evidente: obiettivi falliti, ritardi accumulati, 17 scadenze previste e ancora da completare rispetto alle 27 fissate alla data del 30 giugno, 19 miliardi della terza rata ancora in sospeso, obiettivi della quarta rata non consegnati, il tentativo di mettere in discussione le finalità del Piano, una generica volontà di cambiare il Pnrr senza dare indicazioni sul come, sul cosa, in che direzione rimodularlo, la poca trasparenza, la mancanza di una discussione seria in Parlamento che renda chiare le intenzioni del Governo sono tutti elementi che ci preoccupano davvero molto.
Siamo molto preoccupati per le scelte (o non scelte) del Governo sul Pnrr che rischiano di compromettere investimenti fondamentali per il nostro Paese, necessari per ridurre i divari territoriali, sociali, di genere e tra generazioni, per migliorare l’offerta del welfare, per attuare le due grandi rivoluzioni quella della transizione ecologica e di quella digitale.
Decisioni (o non decisioni) del Governo che hanno come significato quello di “togliere possibilità e opportunità alle persone”: posti di lavoro, asili nido, infrastrutture, diritto allo studio, diritto alla cura, all’abitare.
Tutto ciò significa fare male al nostro Paese. Perché il destino e il successo del Pnrr va bel al di là del destino e del successo di un Governo ma riguarda enormemente la possibilità di dare all’Italia una prospettiva di sviluppo, di ripresa e resilienza – come indica peraltro parte dell’acronimo Pnrr -, di stare al passo con le sfide inevitabili dell’oggi e del domani. Questa la nostra preoccupazione, il nostro maggiore assillo.
Di questo abbiamo parlato questa mattina in un convegno a Milano organizzato dal PD Lombardia. Qui per rivedere la registrazione video dell’evento.