(Roma, 6 luglio 2023) – Le parole di Roberto Speranza, in occasione della discussione alla Camera sull’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Covid, sono esemplari, “fatte con il cuore”.
“Oggi che siedo nei banchi dell’opposizione dico esattamente le stesse cose di quando ero ministro: serve unità, non polemiche strumentali, servono regole e serietà, vigore, non propaganda becera e inutile come invece questo Governo vuole fare. Servirebbe prima di tutto finanziare di più il nostro Servizio sanitario nazionale. Io ero riuscito, facendo una fatica pazzesca, a portare per la prima volta la spesa sanitaria in Italia sopra il 7% del Pil. Sottosegretario mi guardi, ora si torna indietro ed è un errore grave!
Dobbiamo investire di più sulla sanità pubblica. Ogni euro che mettiamo non va considerato come semplice spesa pubblica ma il più grande investimento sulla qualità e la cura della vita delle persone. Non sono le tabelle excel degli uffici di bilancio che devono dirci quanto diritto alla salute possiamo garantire, ma esattamente il contrario: è la quantità di diritto alla salute che dobbiamo garantire che decide cosa c’è scritto nelle tabelle excel. E’ una rivoluzione culturale quella che serve.
Questo Governo sta cancellando i progressi degli ultimi anni. Ci state riportando indietro. Ve lo dico con garbo: cambiate strada, perché così si rischia di minare l’universalità del nostro Servizio sanitario nazionale.
Invece di mettere più risorse e aprire un dibattito vero su come rilanciare la nostra sanità dopo il Covid, ci troviamo la proposta di questa Commissione di inchiesta. Che clamorosa occasione mancata!
Sarebbe molto più utile discutere di cosa sono stati questi anni drammatici, per imparare la lezione. Fosse questo noi non solo saremmo pronti ma entusiasti nel dare una mano e capire insieme le migliori strade per rafforzare la sanità. Ma è quello che stiamo facendo? Purtroppo no, neanche lontanamente. Questa Commissione, per com’è stata impostata ha un’unica e sola finalità, mettere su un vero e proprio tribunale politico per colpire i principali esponenti dei Governi che vi hanno preceduto. Una Commissione che per come l’avete pensata è indegna di un grande Paese come l’Italia.
Un Paese che, tra mille difficoltà, ha retto, ha dimostrato di avere un grande Servizio sanitario nazionale, nonostante il sottofinanziamento, grazie ai nostri medici, ai nostri infermieri, al nostro personale sanitario, che non smetteremo mai di ringraziare. Il Paese ha dimostrato di essere comunità, di avere il senso delle regole, rispettando sempre anche le scelte più dolorose ma necessarie. Ha dimostrato, il nostro Paese, di avere fiducia nella scienza.
Dovremmo essere tutti orgogliosi del lavoro fatto. E io lo rivendico a testa alta. Non è il risultato di un Governo ma di un Paese intero.
E fatemelo dire con franchezza: non eravamo certo noi a cambiare linea ogni minuto, a buttare benzina sul fuoco o a fare l’occhialino ai no vax, nella disperata ricerca di qualche voto. I vaccini hanno salvato la vita a milioni di persone”.