(Roma, 28 marzo 2023) – Grazie a tutti, ai colleghi e alle colleghe, a Debora Serracchiani che ha guidato il gruppo in questi anni e mesi complicati, mettendoci la faccia e mostrando il significato della parola “responsabilità” la sera più difficile; un grazie alla Segretaria, a Elly Schlein, per la sua fiducia. Sento tutta la responsabilità e spero di essere all’altezza della sfida che si è aperta con la sua elezione. E infine un ringraziamento al Partito Democratico, al nostro partito, a quella speranza per milioni di italiani e di italiane che è stato alla sua nascita e a cui dobbiamo tornare a essere.
La bella e franca discussione che abbiamo fatto ieri ci ha aiutato a mettere a fuoco le tante sfide che abbiamo davanti: lavoro, giustizia ambientale e sociale, lotta alle disuguaglianze, fisco e assetti istituzionali. E per me è stata la conferma di quello che siamo: una realtà collettiva, fatta del valore di singole donne e uomini della qualità dei singoli. Della capacità di metterle a valore di un progetto comune c’è assoluta necessità in questo momento.
Molti di voi hanno alle spalle esperienze diverse di Governo del Paese, di Regioni e Comuni, nelle quali la cifra era la possibilità di influire direttamente con la propria azione sulla direzione del Paese. Vorrei davvero che ciascuno di noi sentisse fino in fondo il valore del nostro impegno e del nostro lavoro.
Mi è capitato di rifletterci in questi giorni in cui le parole di un manager di un azienda pubblica nominato dal Governo Meloni hanno cercato, inutilmente, di offendere la memoria di Giacomo Matteotti – con quella bieca citazione -. Giacomo Matteotti fu assassinato dal fascismo negli anni più bui della nostra nazione perché si opponeva alla brutalità del regime e della violenza fascista con la forza delle sue idee, certo, ma anche con la qualità del suo operato parlamentare qui in questo palazzo. Un lavoro puntiglioso, preciso, coraggioso. Anche nei momenti più faticosi e complessi vorrei che non dimenticassimo mai quell’esempio e quello che ci consegna.
Il congresso è finito: ora abbiamo una nuova leadership e una nuova forza, ora è il tempo di lavorare uniti. Abbiamo una linea politica chiara e riconoscibile che è quella che ci viene dal congresso e che come gruppo, nel pieno rispetto della nostra autonomia, dobbiamo sapere interpretare. Siamo la prima forza d’opposizione, la seconda forza politica nel Paese, dobbiamo ricordarci di sentire sempre su di noi lo sguardo di chi ogni giorno nel Paese subisce ingiustizie e diseguaglianze, di chi riesce e può combatterle, e di chi costruisce un futuro per sé e per i propri figli. Vorrei che tutti avessimo sempre bene in mente questo, nel nostro lavoro e nel confronto tra di noi, che vi chiedo sia sempre sincero, franco e anche duro quando serve.
Il Parlamento e il lavoro nel Gruppo delle deputate e dei deputati PD per me è stata una grande palestra in questi anni. L’esperienza che ho maturato qui (e che non considero un limite o un difetto, questo vale per me e per molti e molte di voi) mi ha permesso di imparare molto. Ma non abbastanza, anzi. Ho ancora tanto da imparare, io per prima, insieme a tutti voi. Dobbiamo costruire le risposte alle domande che nascono fuori di qui.
Facciamolo insieme convinti, determinati e uniti.