(Roma, 15 marzo 2023) – Oggi, 15 marzo è la Giornata nazionale contro i Disturbi Alimentari, la giornata del Fiocchetto Lilla. Un giorno di lotta per oltre tre milioni di famiglie italiane che affrontano quotidianamente il problema dei disturbi del comportamento alimentare.
Anoressia, bulimia, binge eating, vigoressia, ortoressia sono patologie che riguardano la nutrizione e l’alimentazione, patologie che coinvolgono la mente e il corpo, disfunzioni pericolose, perché subdole e anche mortali.
I dati ci dicono che questi tipi di disturbi alimentari sono purtroppo sempre più diffusi, addirittura in crescita di più del 30% nel periodo post pandemico da Covid-19 a causa dell’isolamento, della permanenza forzata a casa, della chiusura delle scuole e dell’annullamento delle iniziative di coinvolgimento sociale, e con una insorgenza sempre più precoce tra i giovani nella fascia adolescenziale. Negli anni più recenti, infatti, si è osservato un progressivo abbassamento dell’età di comparsa dei disturbi, tanto che il problema ora non riguarda più soltanto gli adolescenti ma anche le bambine e i bambini in età prepuberale, dai 9 ai 12 anni, con conseguenze più gravi sul corpo e sulla mente, sul loro sviluppo in genere. In Italia soffrono di disturbi della nutrizione e dell’alimentazione oltre 3 milioni di persone (il 5% della popolazione); sono 55 milioni in tutto il mondo.
L’identificazione, l’intervento tempestivo e multidisciplinare sono decisivi per una prognosi e una cura migliori. In Italia, l’ultimo recentissimo censimento nel nostro Paese, aggiornato a febbraio 2023, ha contato 126 centri dedicati alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, di cui 112 pubblici (riferiti, quindi, al Servizio Sanitario Nazionale) e 14 appartenenti al settore del privato accreditato. Il maggior numero dei centri (63) si trova nelle regioni del Nord (20 in Emilia Romagna e 15 in Lombardia), al centro ce ne sono 23 (di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria), mentre 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole (12 in Campania e 7 in Sicilia).
E’ importante non sottovalutare le disfunzioni alimentari che colpiscono in maniera preponderante i nostri ragazzi; patologie ingannevoli che ‘usano’ il corpo come mezzo per comunicare un disagio profondo che, spesso passa attraverso meccanismi psicologici e fisiologici che conducono alla malattia.