(Roma, 21 novembre 2022) – La Cop27 di Sharm El-Sheikh si è chiusa ieri, in ritardo di due giorni, con molte ombre soprattutto perchè il documento politico finale frutto di un lavoro strenuante e di discussioni serrate, non dice quasi nulla sul tema delle mitigazioni e delle emissioni, argomenti di fatto rimandati alla prossima Cop28 che si terrà l’anno prossi a Dubai.

Tuttavia la Conferenza africana parti ha avuto il merito di arrivare un risultato storico, quello di definire un accordo per creare un Fondo a compensazione “perdite e danni”, da rendere operativo entro la Cop28, quale risarcimento ai Paesi più vulnerabili, in via di sviluppo più colpiti appunto da “perdite e danni” causati dalla crisi climatica in atto. Un segno di giustizia climatica che porta la firma UE, che ha giocato un ruolo fondamentale nelle trattative.

Rimangono vivi sulla carta l’obiettivo di mantenere sotto la soglia di 1,5°C la temperatura media globale rispetto al periodo preindustriale e l’accoglimento dei report dell’Ipcc nel processo negoziale.

Sulle conclusioni della Cop27 si leggono (poche) analisi approfondite. Per chi fosse interessato consiglio di leggere questo contributo di Italian Climate Network, che ringrazio per per il prezioso lavoro di analisi e restituzione svolto in tutti questi giorni dalla Conferenza africana.

Qui il testo dell’Accordo finale raggiunto alla Cop27.

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COP27: “Molte ombre e un risultato storico”
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