(Como, 30 agosto 2022) – Ieri pomeriggio alla Fiera del Libro di Como ho partecipato alla presentazione del libro di Giusi Fasano, giornalista del Corriere della Sera, “OGNI GIORNO 3. Ricordi di vite perdute sul lavoro“, in un dialogo con Katia Trinca Colonel.
“Nel 2021 sono stati 1.221 i morti sul lavoro, ogni giorno 3. Anzi, un po’ di più: 3,345…”.
Un libro che racconta in modo toccante la storia di 21 di loro, attraverso le voci fuori campo; quelle reali sono quelle di parenti e amici che hanno portato la dolorosa testimonianza di sogni, percorsi di vita interrotti; del grande dolore di chi ha visto morire figli, fratelli e sorelle, genitori, compagni di lavoro.
Le morti e gli incidenti sul lavoro sono una piaga che dobbiamo combattere con forza.
In questi anni grazie all’impegno del Partito Democratico e del Ministro Andrea Orlando si sono fatti importanti passi in avanti: è stato rafforzato l’organico dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, che nel giro di pochi mesi crescerà del 65%: dal 1 settembre prenderanno servizio 691 nuovi ispettori del lavoro e 401 funzionari amministrativi, per aumentare il numero dei controlli e verificare l’applicazione delle norme da parte di imprese e lavoratori.
Ma i numeri ci dicono che ancora non basta. Dobbiamo fare ancora di più nella lotta al lavoro nero e sommerso, rafforzare i controlli e diffondere le misure e le buone pratiche che in questi anni abbiamo previsto per alcuni settori: penso alla battaglia, vinta, sul Durc di congruità sulla manodopera in edilizia, condotta con i sindacati del settore, alle norme contro il subappalto selvaggio che abbiamo approvato nella legge appalti.
Serve insistere nella piena applicazione della Legge sul caporalato, approvata in questa Legislatura, e rendere meno precario e meglio retribuito il lavoro, combattendo lo sfruttamento che colpisce soprattutto i lavoratori e le lavoratrici più vulnerabili.
Se ne parla ancora molto poco in questa strana campagna elettorale: per me e per noi questa è una priorità e un dovere nei confronti delle persone che ogni giorno escono di casa per andare a lavorare. Per vivere, non per morire.