(Roma, 5 giugno 2022) – Da cinquant’anni celebriamo la Giornata mondiale dell’Ambiente. Da allora abbiamo fatto tanti passi avanti ma anche commesso errori e colpevoli ritardi.
Oggi più che mai la lotta alla crisi climatica e la tutela dell’ambiente significano costruzione della pace e diritto al futuro per le nuove generazione. Temi che ha ben ripreso oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Celebriamo quest’anno la Giornata mondiale dell’Ambiente nel 50° dalla Dichiarazione di Stoccolma che per la prima volta affermò in modo solenne, insieme al diritto alla libertà, all’uguaglianza e a condizioni di vita dignitose per ogni persona, anche il dovere di proteggere e migliorare l’ambiente per garantire il futuro alle nuove generazioni. Fu l’avvio di un processo globale della responsabilità verso il domani del nostro pianeta, comune a ogni nazione, ogni società, ogni popolo”.
“Il percorso di questi decenni non è stato e non è tuttora lineare. Ha conosciuto battute d’arresto e colpevoli ritardi e, tuttavia, per dare futuro all’umanità dobbiamo essere capaci di governare i cambiamenti climatici, arrestare lo sfruttamento delle risorse non riproducibili, concepire lo sviluppo in termini di sostenibilità ecologica e sociale“.
“Lo speciale significato di questa Giornata mondiale dell’Ambiente è sottolineato dal tema scelto, ‘Una sola Terra‘, lo stesso tema della Conferenza di 50 anni or sono. Questo fa riflettere su quanto la società internazionale avverta la responsabilità di corrispondere ai suoi doveri. Destino dell’uomo e destino dell’ambiente non sono mai stati così strettamente connessi come nel nostro tempo. La scellerata guerra che sta insanguinando l’Europa con l’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina sta provocando una conseguenza inevitabile sulla capacità di rispettare l’agenda degli impegni assunti per contrastare il cambiamento climatico ed evitare così, le ulteriori crisi umanitarie conseguenti. Ecco perché la Giornata mondiale dell’Ambiente suona più che mai come severo richiamo alla assunzione condivisa di un impegno comune alla pace e alla cooperazione internazionale”.
Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica