(Roma, 19 maggio 2022) – Puntare alla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio per affrontare la crisi climatica e socioeconomica, alla luce del caro bollettedi questi mesi.
Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, Legambiente stima che occorrerebbe intervenire in maniera strutturale per riqualificare oltre 93mila condomini l’anno a partire dal 2022. Se a questa riconversione si aggiungesse anche quella degli altri alloggi, tra abitazioni unifamiliari e indipendenti stimabili in oltre 900mila case, in otto anni si ridurrebbero ben 29,2 milioni di tonnellate di CO2 e 14,55 miliardi di mc di gas fossile, pari al 19,4% degli attuali consumi totali del Paese. Senza dimenticare i vantaggi di cui, nello specifico, beneficerebbero i nuclei familiari dal vivere in abitazioni in classe A, a partire dalla riduzione dell’80% dei consumi rispetto a una Classe G. O, ancora, le opportunità per le imprese e per il Paese: basti pensare agli investimenti del settore smart building che nel 2020 in Italia ha fatto registrare un volume di affari di oltre 7,6 miliardi di euro.
Questi i risultati della quarta edizione di Civico 5.0, la campagna di Legambiente dedicata ai temi del vivere in condominio, sullo stato di efficienza del patrimonio edilizio italiano ‘Scaldarsi bene, tutte e tutti! L’EDILIZIA popolare al centro della rivoluzione energetica‘ presentati al convegno on line martedì scorso a Roma.
I monitoraggi condotti da Legambiente e Civico 5.0 attraverso termografie, in grado di rivelare il comportamento termico dei manufatti edilizi, hanno interessato 5 Regioni italiane, 7 città e 9 diversi quartieri che si aggiungono ai 10 della scorsa edizione, dalla Lombardia alla Sicilia: Corvetto a Milano, dove sono in atto processi di rigenerazione, l’Isolotto a Firenze, dalla seconda metà del ‘900 strutturato con un’attenta progettazione e uno studio degli spazi, San Giovanni a Teduccio a Napoli, dove è sorta la prima comunità energetica rinnovabile e solidale in Italia, il Quarticciolo, Casilino 23 e Villa dei Gordiani a Roma, Villaggio Kennedy a Piazza Armerina, Viale Autonomia a Caltagirone e Via Turati a Caltanisetta.
“Conoscere i territori, i quartieri e le loro problematicità è il primo passo per la loro transizione: chi si occupa dell’abitare nello spazio pubblico e privato ha una grande responsabilità, quella di ridefinire in maniera strutturale la politica energetica e abitativa di questo Paese, riducendo le asimmetrie e le disuguaglianze fra aree geografiche e persone”, osserva Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente.
La riqualificazione in chiave energetica unita alla rigenerazione urbana, all’elettrificazione dei consumi domestici e alla modifica degli stili di vita rappresenta una chiave fondamentale per affrontare le emergenze attuali, nonché un investimento senza pari per il futuro dell’Italia.
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Qui sotto la registrazione video del convegno.