(Roma, 28 aprile 2022) – In Italia gli effetti della siccità causata dal cambiamento climatico sono inequivocabili: da dicembre a fine febbraio l’Italia ha ricevuto l’80% di pioggia e il 60% di neve in meno rispetto alla media stagionale. Un deficit che si associa a una fine dell’inverno straordinariamente calda, soprattutto al Nord. Il Po e il suo bacino idrografico segnano minimi idrometrici gravi, così come tutti i laghi subalpini e i principali fiumi.
Oltre alle preoccupanti conseguenze ambientali si registra un allarme crescente per l’impatto devastante sulle attività agricole con danni stimati ad oltre un miliardo di euro, sull’allevamento e sul rischio di incendi.
Da alcuni mesi il Partito Democratico ha richiamato su questo tema la massima attenzione del Governo e oggi torniamo a chiedere con forza al Mite la convocazione immediata di un tavolo nazionale con tutti i soggetti interessati, quali Regioni, Autorità di bacino, Enti regolatori, Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ANBI -Associazione Nazionale Consorzi gestione e tutela territorio e acque irr.-, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Dipartimento Protezione Civile e rappresentanti del mondo agricolo e dell’energia, per definire una strategia organica di risposta ad una crisi che rischia di abbattersi sui territori, con conseguenze gravissime nei prossimi mesi.
Non ci sembra che sia il tempo di fare altre valutazioni di opportunità, come ci ha spiegato la sottosegretaria Gava in risposta ad un’interrogazione sull’argomento. La situazione è così grave e preoccupante che ci aspettiamo un’iniziativa immediata del Ministero della Transizione Ecologica.
Qui il testo dell’interrogazione presentata e della risposta del Mite.