(Milano, 21 aprile 2022) – L’Osservatorio della FNP Cisl Lombardia ha reso noto i risultati del “Report sulla non autosufficienza e le residenze sanitarie assistenziali lombarde”. Un’indagine particolarmente importante se consideriamo l’impatto devastante che la crisi pandemica da Covid19 ha avuto sulle persone anziane, fragili e/o non autosufficienti; sul sistema della Rsa, andato in rilevante difficoltà nella fase più acuta dell’emergenza; sulla sanità territoriale lombarda, che non ha retto il pesante urto pandemico, facendo emergere tutte le falle di un sistema entrato in crisi già prima della diffusione della pandemia.

I dati, aggiornati al 31 dicembre 2021, hanno esaminato le 712 strutture presenti sul territorio regionale lombardo per un totale di 65.512 posti letto autorizzati (579 in più rispetto al 2020) di cui 57.512 contrattualizzati (ovvero riconosciuti da Regione Lombardia con regolare contratto e finanziati per la parte relativa alla spesa sanitaria dal Fondo Sanitario Regionale).

Il punto di partenza è una Lombardia che invecchia, in linea con il trend nazionale. A gennaio 2021 la popolazione lombarda era di 9.981.554 abitanti, 2.286.466 dei quali sono over 65. Sono 553.663 gli anziani lombardi “con limiti funzionali e bisognosi di cure e assistenza“. Le previsioni future prevedono un aumento di over 65 al ritmo di 40-50mila all’anno.

Dall’indagine emergono alcuni punti rilevanti.

PAZIENTI E FAMILIARI SPENDONO IL DOPPIO DI QUANTO STANZIA REGIONE LOMBARDIA

In Lombardia le famiglie e i pazienti delle Rsa nel 2020 hanno speso il doppio di quanto abbia stanziato la Regione: 1 miliardo e 600 milioni di euro contro 860 milioni. Risorse che vanno a finanziare 664 strutture private, contro 48 pubbliche, di cui poco più della metà appartengono a onlus e fondazioni.

CRESCONO POSTI LETTO SOLVENTI

I posti letto contrattualizzati sono cresciuti di 2 sole unità rispetto allo scorso anno e sono calati di circa 700 rispetto a cinque anni fa, mentre i posti solventi (cioè a totale carico di famiglie e pazienti) sono aumentati di 385 unità in un solo anno, salendo a 7.752.

RETTE AUMENTATE DI 1,5 EURO AL GIORNO

La media delle rette pagate dalle famiglie è cresciuta di un euro e mezzo al giorno nell’ultimo anno e di quasi 7 euro in cinque anni. In assenza di vincoli normativi, le tariffe variano di molto nelle diverse strutture. I dati dell’Osservatorio mostrano un’enorme volatilità per quanto riguarda la parte della retta pagata dall’ospite: la differenza va da una retta minima media di 54,12 euro al giorno nell’Ats Montagna fino ad una retta media massima di 91,95 euro al giorno nell’Ats Città Metropolitana di Milano.

25 MILA EURO LA SPESA ANNUA COMPLESSIVA

L’indagine ha provato a calcolare a quanto ammonta la spesa sostenuta da una persona ricoverata in una Rsa lombarda. Il costo – stima l’Osservatorio – si aggira attorno a circa 25mila euro all’anno. Moltiplicando tale cifra per il totale dei posti letto autorizzati (65.512), si può dedurre che la spesa complessiva annua in Lombardia a carico delle persone e famiglie ammonti a circa 1,6 miliardi di euro contro la quota finanziata da Regione Lombardia pari a 869,5 milioni euro.

Il quadro complessivo che emerge fa sì che il Report possa essere un ulteriore strumento utile per anticipare scenari futuri e compiere una riflessione politica e di governance sull’intero settore della non autosufficienza che regione Lombardia è chiamata a fare, partendo da alcuni punti fermi: i dati sull’invecchiamento della popolazione, l’analisi dei bisogni, delle diverse condizioni di fragilità degli over 65; le criticità evidenti che il sistema lombardo dell’assistenza agli anziani e ai fragili non autosufficienti continua ancora oggi purtroppo a mostrare.

Qui il comunicato stampa della Fnp Cisl Lombardia

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SANITA’-RSA: “In Lombardia famiglie e pazienti delle Rsa spendono il doppio di quanto stanzia Regione”
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