(Roma, 16 giugno 2021) – Oggi Patrick Zaki compie trent’anni, trascorrerà questo giorno, come il compleanno scorso, come gli ultimi 494 giorni della sua vita nel carcere egiziano di Tora, uno dei più crudeli e duri.
È in prigione dal 7 febbraio 2020, il 2 giugno 2021 gli è stata per l’ennesima volta rinnovata la custodia cautelare di 45 giorni, una costrizione fisica e psicologica che si ripete di rinvio in rinvio, di prolungamento in prolungamento detentivo, un “accanimento giudiziario”, lo definisce Amnesty International.
E’ accusato di propaganda sovversiva su internet: secondo il Governo del Cairo avrebbe pubblicato notizie false con l’obiettivo di incoraggiare le proteste contro il Governo stesso. Ma Zaki non ha commesso alcun reato. È detenuto in assenza di qualunque tipo di prova. Non c’è nulla contro di lui.
“La sua detenzione – come ha ribadito il presidente del Parlamento europeo David Sassoli – è una vergogna per tutti coloro che credono nei valori umani e nei diritti fondamentali della persona.”
L’appello e l’impegno di tutti è rivolto a non lasciarti solo, a continuare con tenacia e perseveranza, anche dall’Italia, la battaglia per la tua liberazione.