(Roma, 25 novembre 2020) – ‘Troppo spesso la domanda “Com’eri vestita? Cosa indossavi?” insinua una pericolosa sfumatura accusatoria, come a voler dire ad una donna che ha subito violenza “te la sei un po’ cercata”, ponendo l’accento più sulla responsabilità di chi subisce la violenza che non su chi invece la violenza la fa.
Occorre ribaltare l’impostazione mentale secondo la quale la bestialità della violenza ha una genesi nei comportamenti e nei modi di essere delle donne.
“Com’eri vestita? Questa domanda mi è stata fatta molte volte. Se solo fosse così semplice, se solo potessimo porre fine agli stupri semplicemente cambiando vestiti.” […] “Ricordo anche cosa indossava lui quella notte. Anche se in verità questo nessuno l’ha mai chiesto”.
Questa mattina anche a Como, in occasione della Giornata del 25 novembre, è stata proprio inaugurata on-line la mostra “Com’eri Vestita?”, promossa da Cisl dei Laghi, Cgil Como e Varese e Uil del Lario in collaborazione con la rete di associazioni impegnate nella tutela delle donne vittime di violenza. La mostra, pensata dall’Associazione Libere Sinergie di Milano, è allestita presso la Biblioteca comunale Paolo Borsellino di Como e visitabile solo virtualmente, a causa delle normative in vigore contro la diffusione della pandemia, sulle pagine Fb e i siti internet dei rispettivi enti promotori.