(Como, 29 maggio 2020) – 23 mila tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente provenienti da vari impianti del Nord Italia.
16 ordinanze cautelari richieste dalla Dda di Torino nei confronti di un’organizzazione criminale ben articolata con società conosciute nel settore del ciclo dei rifiuti, formalmente titolari di autorizzazioni al trattamento, che in realtà destinavano i rifiuti in capannoni sparsi in diverse province usati come vere e proprie discariche abusive.
9 capannoni industriali sequestrati e automezzi per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro, tra cui lo stabile riferito all’ex area Walter di Oltrona San Mamette, nel comasco, già noto alle cronache dell’ecomafia sin dal febbraio 2018.
L’intreccio dell’inchiesta eseguita ieri con quella avviata, sempre agli inizi del 2018 a Como, che portò al sequestro della discarica abusiva in località La Guzza, proprio sotto il cavalcavia della Pedemontana, nella quale vennero stoccati rifiuti otto volte oltre il limite consentito.
E’ questa l’entità dell’ultima azione condotta ieri dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Milano insieme ai carabinieri dei vari reparti provinciali.
Un’azione che testimonia come il traffico, la manipolazione e lo smaltimento illeciti dei rifiuti tocca eccome anche la nostra provincia comasca. Per questo è importante non abbassare mai la guardia, restare vigili, conoscere e affrontare il tema. Noi a Como, grazie anche al lavoro prezioso di Legambiente, Libera e di molti altri soggetti continueremo a farlo. Perché conoscere cosa avviene nel proprio territorio, capire i meccanismi e gli interessi illeciti che stanno dietro l’apparente normalità significa iniziare a combatterli.