(Como, 15 marzo 2020) – Ieri è stata una giornata lunga. Sto bene, il mio periodo di autoisolamento procede senza sintomi e anche le persone più care per fortuna finora stanno tutte bene.

Come gli altri giorni ho lavorato per dare risposta alle richieste che arrivano da chi ha qualche difficoltà, per superare qualche intoppo, per coordinare da qui il lavoro che il PD sta facendo con il Governo in vista del prossimo decreto legge.

E intanto si rincorrono le notizie, quelle positive anche in un quadro così difficile, come l’accordo trovato tra imprese e sindacati per la sicurezza dei lavoratori sul luoghi di lavoro, e quelle più drammatiche che vengono dai territori più colpiti dall’emergenza: qui in Lombardia, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi…Ho sentito oggi colleghi e amici di quelle zone; sento nelle loro parole l’angoscia per la sensazione di non riuscire a fare abbastanza. E si aggiunge in tutti una reazione inconscia ma comprensibilissima di desiderare che dopo le nuove restrizioni decise dal Governo le cose migliorino in fretta, mentre sappiamo bene che ci vorranno giorni e che probabilmente vedremo ancora salire il numero dei contagiati e purtroppo delle persone che non ce la fanno.

Ma la cosa peggiore di oggi è stato assistere, da cittadina lombarda, alla polemica montata da alcuni rappresentanti istituzionali della Regione contro la Protezione civile e il Governo: prima sull’ospedale in Fiera (su cui la Protezione civile ha evidenziato che non esiste ora la disponibilità delle attrezzature necessarie al funzionamento) e poi ancora peggio sulla fornitura delle “mascherine” per gli operatori sanitari. Da giorni seguo nel dettaglio lo sforzo che la Protezione civile sta facendo per inviare tutto il materiale medico e di protezione disponibile ai territori, prestando la massima attenzione alla Lombardia e sopperendo, senza nessuna polemica, anche al fabbisogno di forniture mal riuscite della stessa Regione.

Parole sprezzanti, accuse e provocazioni, che non tengono conto della difficoltà oggettiva, di TUTTI, di reperire quantitativi così ingenti di materiale di protezione anche a seguito della chiusura delle forniture da parte di alcuni Paesi. Di TUTTI dico, perché basterebbe rileggere le stesse parole dell’assessore lombardo per rendersi conto che se la Regione ne ha acquistate 21 milioni e ne sono state consegnate poco più di 1 e mezzo e le altre arriveranno a fine mese vuol dire che qualche problema lo hanno, purtroppo, anche loro.

Io credo che i cittadini e gli operatori che stanno facendo ogni sforzo per affrontare questa situazione di emergenza inedita non hanno bisogno di questo spettacolo, di veder usate le loro istituzioni da qualcuno dei loro rappresentanti per creare conflitti e polemiche. Noi non lo stiamo facendo e continueremo a non farlo, ma sarebbe bene che fosse uno stile di tutti, almeno in questo momento. Serve unità e fiducia, collaborazione e rispetto anche nei toni e lo sforzo massimo per far funzionare al meglio le cose, a tutti i livelli.

Della decisione del Presidente Fontana di avvalersi della consulenza di Bertolaso non dico nulla, gli auguro sinceramente buon lavoro. Della strumentalizzazione politica a cui si presta una figura che ha avuto grandi responsabilità nel sistema di protezione civile di questo Paese, in una fase controversa che io ho visto e ricordo bene, non mi stupisco ma resto comunque amareggiata, perché penso che chi ha servito le istituzioni dovrebbe sempre rispettarle e agire esclusivamente nel loro interesse, specie nei momenti più difficili.

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CORONAVIRUS: “Serve unità e fiducia, collaborazione e rispetto (anche nei toni) e lo sforzo massimo per far funzionare al meglio le cose, a tutti i livelli”
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