(Como, 8 marzo 2020) – Questi sono giorni complicati, in cui conta molto la responsabilità individuale di tutti.
In questa crisi senza precedenti, il Paese ha la forza e le energie per andare avanti e vincere la battaglia contro il coronavirus. Per farlo però, come ha ben precisato il ministro della Salute Roberto Speranza, abbiamo bisogno di un “patto tra le Istituzioni e le persone“, i cittadini. “Perché lo Stato le Regioni devono fare fino in fondo la propria parte, e credo che lo stiamo facendo con tutte le difficoltà del caso, però abbiamo bisogno anche e soprattutto della collaborazione delle persone”. I comportamenti virtuosi di ciascuno di noi sono decisivi.
Abbiamo quindi il dovere di lavorare, come stiamo facendo anche in queste ore, per riuscire a dare indicazioni chiare e certe ai cittadini, alle imprese, alle istituzioni locali. E di assumere tutti quanti comportamenti responsabili, di precauzione, per ridurre il più possibile le possibilità di contagio.
Qui il Dpcm firmato nella notte dal Presidente del Consiglio dei ministri Conte e pubblicato in Gazzetta Ufficiale contenente le ulteriori misure eccezionali contro il dilagare del nuovo coronavirus. Il documento stabilisce provvedimenti specifici per i territori più colpiti dall’infezione di Covid-19, quali: Regione Lombardia e Province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia, e altri validi per l’intero Paese. Le disposizioni adottate hanno efficacia da oggi 8 marzo fino al 3 aprile 2020 (salve diverse previsioni contenute nelle singole misure).
Qui invece la nota esplicativa della Farnesina in merito alla specifica questione dei transfrontalieri, nella quale viene ribadito che “Le limitazioni introdotte oggi non vietano gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro. Salvo che siano soggettI a quarantena o che siano risultati positivi al virus, i transfrontalieri potranno quindi entrare e uscire dai territori interessati per raggiungere il posto di lavoro e tornare a casa. Gli interessati potranno comprovare il motivo lavorativo dello spostamento con qualsiasi mezzo, inclusa una dichiarazione che potrà essere resa alle forze di polizia in caso di eventuali controlli.