(Roma, 13 ottobre 2019) – Questa mattina in occasione dell’appuntamento “Montecitorio a porte aperte” ho avuto l’onore di inaugurare alla Camera dei Deputati la bellissima mostra di National Geographic “Planet or Plastic”: immagini straordinarie e nello stesso tempo spaventose della plastica prodotta e abbandonata dall’uomo che inquina i nostri mari e gli oceani di tutto il mondo.
La plastica costituisce l’85% totale dei rifiuti marini, le micro plastiche sono responsabili della distruzione dell’ecosistema marino e non solo, poiché entrano purtroppo nella catena alimentare di molti organismi. Tutto ciò è frutto del comportamento umano: dalle grandi azioni criminali ai piccoli gesti che ciascuno di noi compie quando non ci preoccupiamo di ridurre il consumo di imballaggi o di oggetti in plastica monouso, o peggio abbandoniamo sulle spiagge, per strada o nell’ambiente rifiuti.
Le fotografie esposte nella mostra di National Geographic – che sarà visitabile dal 18 ottobre al 14 novembre presso il complesso di Vicolo Valdina a Roma – hanno un fortissimo impatto per la loro bellezza e insieme per la gravità della situazione che raccontano.
Le istituzioni non sono indifferenti. L’Europa nel 2019 ha assunto decisioni importanti per ridurre l’impatto della plastica: a giugno 2019 è stata approvata la Direttiva 2019/904 che introduce restrizioni per prodotti realizzati in plastica monouso – stoviglie, bastoncini, cannucce – che saranno vietate in tutta Europa entro il 2021 (l’Italia grazie a una decisione del Parlamento nella scorsa Legislatura ha anticipato in parte questo obiettivo) e l’obiettivo della raccolta del 90% delle bottiglie plastica 2029.
La Camera dei Deputati proprio domani discuterà in Aula la legge “Salva Mare” per rendere possibile il recupero dei rifiuti accidentalmente recuperati in mare da parte dei pescatori e per incentivare campagne volontarie di pulizia del mare.
Solo primi passi che vanno però nella giusta direzione: rendere consapevoli tutti i cittadini del costo ambientale di comportamenti individuali e collettivi che danneggiano il bene più grande che abbiamo, il nostro Pianeta🌍
Grazie al National Geographic ad Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, a BASF Italia, oltre che alla Camera dei Deputati e all’Intergruppo per lo Sviluppo Sostenibile, per questa bella collaborazione e a Matteo Favero per tutto il lavoro.