(Roma, 18 settembre 2019) – In queste ore ho ricevuto decine di messaggi e telefonate di iscritti ed elettori del PD frastornati e increduli per quel che sta succedendo.
La scissione annunciata da Matteo Renzi ieri mattina non ha per me alcun senso politico (ho detto qualche giorno fa cosa penso di un certo “potere” in politica) e avviene, senza giustificazioni, in un momento particolarmente delicato per il Governo che si è appena formato e per il Paese.
Resta inspiegabile e mi lascia arrabbiata e amareggiata, soprattutto perché coinvolge alcuni colleghi parlamentari e amici che stimo e con i quali in questi anni ho lavorato e condiviso tante battaglie.
Ma ha ragione Nicola Zingaretti: pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Questo è quello che gli italiani si aspettano da noi.
Il Partito Democratico non è solo la mia casa, è la mia comunità e verso chi ne fa parte io mi sento responsabile, sempre. Di tutto quello che sta accadendo in queste ore la cosa che più mi fa male è la superficialità e l’indifferenza verso la comunità di cui si è fatto parte con cui si è costruito e si sta consumando questo strappo. Peccato.
Ci sarà modo di parlarne ancora, in molte occasioni; adesso però torno al lavoro.