(Como, 08 luglio 2019) Sabato mattina si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei risultati della tappa lariana della campagna Goletta dei laghi – In viaggio per difendere i laghi italiani di Legambiente che per il quarto anno consecutivo ha condotto un rilevamento delle principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri effettuando il monitoraggio delle acque interne del lago di Como fino ad una profondità di circa 50 metri.
Organizzata dal circolo Angelo Vassallo di Legambiente Como la conferenza ha visto la partecipazione della Presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, della Responsabile scientifica della Goletta dei Laghi Stefania Di Vico, della Presidente di Lagambiente Como, Chiara Bedetti e il contributo di Enzo Tiso.
Quattro i punti monitorati nel lago di Como: il canale depuratore nei pressi dei Giardini a Lago, alla foce del torrente Telo ad Argegno, alla foce del torrente Breggia a Cernobbio e a quella del torrente Albano a Dongo. Per la prima volta dopo dodici anni tutti i dati delle analisi microbiologiche, che evidenziano la presenza nel lago di enterococchi intestinali ed escherichia coli, mostrano nei quattro punti indagati, valori nei limiti di legge. Un'”evoluzione positiva” che però sconta per larga parte di una lentezza nel proporre soluzioni laddove in questi anni si sono riscontrate criticità e si chiedeva di intervenire.
“I ritardi degli enti locali nel potenziare i servizi di depurazione non aiutano – ha affermato Barbara Meggetto. L’anno scorso siamo intervenuti sulle spiagge, dove abbiamo rilevato una densità di 1600 microparticelle per mq, con un incremento del 100 per cento rispetto al controllo precedente. E i cambiamenti climatici, con bruschi passaggi da periodi di siccità a intense pecipitazioni peggiorano il quadro, perché le grigliature dei servizi di depurazione non trattengono gli inquinanti”.
Un’attenzione particolare al problema delle microplastiche: il Lario ha riportato nel 2018 una densità media di microparticelle di plastica pari a 28.500 unità per chilometro quadrato, dato alto e preoccupante anche per la sopravvivenza della fauna acquatica.
La tutela delle acque è una questione che ha una portata comunicativa enorme: in tema di acque la conoscenza dei suoi inquinanti ha un’importanza rilevante. Tra gli obiettivi di Agenda 2030 ci sono appunto la qualità delle acque e l’impatto dei cambiamenti climatici sul lago. Però è necessario l’intervento dei decisori politici pubblici, perché la salvaguardia del lago è misconosciuta, le leggi sull’acqua prevedono misure variabili a seconda dei Comuni che mettono a rischio la sua tutela complessiva.