(Roma, 03 luglio 2019) – Di fronte a chi continua a pronunciarsi senza nemmeno sapere di cosa si stia parlando consiglio la lettura di questo articolo curato dalla rivista on line Diritto Penale Contemporaneo e della sentenza del GIP di Agrigento sulla Sea Watch.
Lo suggerirei anche al Ministro dell’Interno Salvini che continua a usare questa vicenda per tentare di distrarre l’attenzione dai disastri dell’economia italiana che di qui a breve non tarderanno ad emergere e dal clamoroso autogol dell’Italia sulle recenti nomine della Commissione Europea. A Bruxelles, infatti, “Il premier Conte – così come riporta Antonio Polito sul Corriere della Sera di oggi – non ha esitato a porre il veto alla prima proposta dell’asse franco-tedesco, sostenendo che non si sarebbe fatto imporre una soluzione franco-tedesca. Ma alla fine ha dato il via a un accordo che prevede una tedesca alla Commissione e una francese alla Banca centrale. E per ottenere questo risultato, Conte si è messo in minoranza lunedì notte schierandosi con il blocco dell’Est. Da Paese fondatore siamo diventati, almeno per una notte e speriamo sia l’ultima, Paese sabotatore. Indipendentemente dalle convinzioni politiche di ciascuno di noi, è intuitivo che si conta di più seduti al tavolo con Berlino e Parigi che a quello con Budapest e Varsavia. Noi ci siamo seduti lì. Non avremo amici ai vertici dell’Europa“.
Con Salvini e i suoi “tifosi da stadio” forse non abbiamo speranze, ma siccome la propaganda vive dell’ignoranza è questa la prima cosa che dobbiamo sconfiggere, con la conoscenza delle cose di cui parliamo.
E’ per questo che è interessante, oltre alle letture sopra riportate, ascoltare l’audizione in Commisione Antimafia del Procuratore della Repubblica di Agrigento dr. Luigi Patronaggio, il magistrato che negli ultimi mesi si è occupato più di altri anche per ragioni territoriali, di sbarchi – dal caso Diciotti alla Sea Watch 3, i cui dati documentati raccontano di fatti molto distanti dalla narrazione della propaganda di Salvini, così come dà conto il collega senatore PD Franco Mirabelli.
“Il Procuratore ha confermato la diminuzione degli sbarchi registrati nella provincia di Agrigento. In particolare a Lampedusa, si è passati dagli 11.000 del 2017 ai 3.900 del 2018 ma oggi, nel 2019, a inizio estate e in presunto regime dei porti chiusi, gli immigrati sono già 1.084″.
Sono invece in aumento i cosiddetti “sbarchi fantasma” ovvero piccole imbarcazioni, gommoni e barche a vela che, partendo soprattutto dalla Tunisia, giungono indisturbati sulle coste italiane scaricando poche decine di persone senza che nessuno sappia niente di loro, senza alcuna operazione di identificazione nè di indicazione del luogo di destinazione. (Patronaggio stima siano arrivate così, solo nell’agrigentino, almeno 250 persone. Dati più generali parlano di 641 arrivi nel solo mese di giugno in Italia che non hanno trovato nessuna resistenza).
Nell’attività degli sbarchi fantasma è stato evidenziato un impegno diretto delle mafie italiane anche nell’accompagnamento a destinazione dei clandestini a cui si associano traffici di armi o di droga.
“Infine è stato confermato come nonostante diverse Procure, a partire da quella di Catania, abbiano negli ultimi 5 anni avviato numerose inchieste sulle ong, non è stato rilevato nessun rapporto tra le stesse e i trafficanti di esseri umani e nessun reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Tutte le inchieste sono state archiviate”.
Mentre la propaganda si è adoperata per montare il caso della Sea Watch, i numeri e i fatti parlano chiaro. Basta solo volerli leggere.