(Roma, 13 maggio 2019) – …ma siamo sicuri che va tutto bene in un Paese in cui il Ministro dell’Interno (ripeto, Ministro dell’Interno!) vestito come uno che si è appena alzato dal letto, nello stesso giorno urla da un palco minacce contro chi lo contesta, ordina di rimuovere uno striscione esposto su una casa privata, mobilitando addirittura i Vigili del Fuoco, e aggredisce con una violenza verbale impressionante i responsabili del servizio d’ordine della polizia?
Il problema non è che uno “perde le staffe” ma quello che traspare da quella reazione scomposta: il fastidio per ogni forma di dissenso democratico, l’idea distorta dei compiti delle forze di polizia, il pugno duro minacciato contro un cartello o uno striscione e lo strizzare continuamente l’occhio a chi invece veicola messaggi di intolleranza, razzismo e violenza.
A me tutto questo fa impressione, e anche un po’ paura se penso che quello che si comporta così non è (soltanto) un mio avversario politico ma soprattutto il Ministro dell’Interno in carica del mio Paese.