(Roma, 26 novembre 2018) “Ho depositato un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio affinché Poste Italiane Spa, a cui il Governo ha affidato il servizio postale universale fino al 2026, possa attuare un potenziamento reale delle politiche attive del lavoro. Solo in questo modo si potrà colmare la carenza di personale diventata ormai cronica nei vari uffici postali italiani”. Ha dirlo è la deputata comasca Chiara Braga, capogruppo del PD in Commissione Ambiente.
“Nei giorni scorsi – osserva la Braga – è riesplosa soprattutto nelle province di Como e Lecco, la questione della mancanza di organico di Poste Italiane, delle condizioni di lavoro del personale di sportello e del settore delle consulenze, dei conseguenti e sempre più frequenti disagi subiti dai cittadini.
“Nonostante Poste Italiane abbia fatto alcuni passi avanti – chiarisce la deputata comasca – , permangono ancora gravi insufficienze d’organico che vanno a incidere profondamente sulla qualità dei servizi resi ai cittadini costretti troppo frequentemente a sopportare estenuanti code agli sportelli e disagi che nei prossimi mesi saranno resi ancora più evidenti con l’approssimarsi del periodo natalizio e delle scadenze di fine anno. In particolare, negli uffici postali comaschi dei Comuni di Tavernerio, Lurate Caccivio, Como (Prestino), Capiago Intimiano e dell’Alto Lago di Como e di quelli lecchesi di Mandello del Lario, Bellano, Valmadrera, Castello Brianza e Abbadia da mesi il personale dedicato allo sportello risulta ancora insufficiente. Succede allora che Poste Italiane, proprio per arginare la mancanza di personale, un’emergenza ormai permanente, faccia sempre affidamento sulla pratica del “distacco” dei dipendenti da un ufficio postale all’altro. In questo modo però il “distacco” da strumento a disposizione per improvvise e temporanee esigenze aziendali è diventato oggi un abusato strumento di flessibilità alquanto comune e non più eccezionale”.
A destare maggiore preoccupazione alla deputata comasca sono soprattutto due questioni legate entrambe alla situazione lavorativa dei dipendenti postali. La prima riguarda “le condizioni e i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i lavoratori allo sportello degli uffici postali in carenza di organico indotti ad effettuare ore di straordinario e doppi turni, con ritmi di lavoro non più sostenibili”. La seconda, evidenziata sempre dalla Braga fa riferimento alle “pressioni continue e assillanti, denunciate anche in alcune note sindacali, esercitate da certi quadri aziendali nei confronti di alcuni dipendenti delle sale consulenze, al fine di raggiungere obiettivi e budget aziendali relativi alla vendita di prodotti finanziari e commerciali. Pressioni manifestate attraverso atti o atteggiamenti che talvolta superano il rispetto e la dignità del lavoratore”.
“Per questo – conclude la Braga – ho chiesto al ministro di promuovere azioni affinché Poste Italiane salvaguardi le condizioni dei lavoratori evitando il verificarsi, soprattutto nel settore delle consulenze, di pressioni commerciali avvilenti e umilianti per i lavoratori”.