(Roma, 15 novembre 2018) A tre mesi dal crollo del ponte Morandi, il decreto Genova con il condono edilizio su Ischia e Centro Italia è stato approvato definitivamente quest’oggi dal Senato con 167 voti favorevoli, 49 contrari e 53 astensioni. Il provvedimento era passato alla Camera il primo novembre, dopo una seduta notturna.
Con buona pace della legalità, dell’onestà e della sicurezza di chi andrà ad abitare in case pericolose ricostruite coi soldi pubblici. Chi ha votato questo scempio se ne assume la piena responsabilità.
Come non essere pienamente d’accordo con il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, che questa mattina ha organizzato un presidio vicino a Palazzo Madama per chiedere al Governo un atto di coraggio e responsabilità modificando il provvedimento e togliendo le norme salva abusi. “In Italia – ha ribadito Ciafani – per la quarta volta nella storia del Paese ha vinto la politica dei condoni edilizi a dispetto della legalità, della lotta all’abusivismo e dell’onestà tanto decantata dai Cinque Stelle. Evidentemente la sicurezza dei cittadini e la tutela del territorio non sono un tema così prioritario per questo Governo e quanto accaduto in queste ore al Senato ne è una prova. Palazzo Madama ha approvato oggi senza guardare in faccia nessuno il decreto Genova, mantenendo all’interno del provvedimento le norme salva abusi previste per l’isola di Ischia e le zone terremotate del Centro Italia e bocciando l’emendamento contro il condono Ischia che aveva avuto il via libera due giorni fa in Commissione ambiente e lavori pubblici. Una scelta scellerata che di certo non fa bene al Paese, territorio fragile a rischio sismico e idrogeologico, alla tutela del territorio, alla sicurezza dei cittadini e del patrimonio edilizio. Ora con questo decreto nell’isola di Ischia le case abusive e terremotate nel 2017 saranno sanate e ricostruite con soldi pubblici anche in zone a rischio idrogeologico e sismico, grazie alla valutazione di istanze inevase dai comuni utilizzando la normativa molto permissiva del 1985; mentre nella zone terremotate del Centro Italia saranno condonati gli abusi fatti fino all’estate del 2016 riaprendo i termini temporali del condono del 2003. E soprattutto con queste due sanatorie il rischio evidente è che quanto accaduto a Ischia e nel Centro Italia, possa essere replicato in altre parti del Paese dando il via ad una nuova sanatoria diffusa e a nuovi abusi”.
Dopo il voto il ministro dei Trasporti e Infrastrutture Danilo Toninelli, presente in Aula, ha alzato il pugno in segno di vittoria.
Che pena.
Da un Ministro che per 45 giorni è scappato da ogni confronto con il Parlamento, che si è visto riscrivere da cima a fondo le norme che aveva messo nel DL per Genova, che ha lasciato senza risposte tante richieste della città su lavoro e infrastrutture, che mette la sua firma sul più grande condono edilizio su Ischia approvato grazie ai voti di Forza Italia e sulla megasanatoria nelle regioni terremotate del centro Italia.
Che pena. E che dolore per i luoghi delle nostre istituzioni sfregiate in questo modo.