(Roma, 08 settembre 2018) «Per me quello che importa è che dopo che ha vinto la forza politica che voleva la chiusura dell’Ilva, che poi ha detto che la gara era illegittima, che poi ha detto che era il delitto perfetto, la procedura si sia conclusa con il vincitore che avevamo trovato noi e con il piano ambientale che era stato approvato da noi, ed è il piano più restrittivo che c`è in Europa. Questa è una grande vittoria per l`Italia e per l`industria dell`acciaio». E’ questa la migliore sintesi politica della delicata del caso dell’Ilva di Taranto pubblicata sui social da uno dei protagonisti principali della vicenda, l’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

Il 6 settembre i sindacati italiani dei lavoratori metalmeccanici e la multinazionale ArcelorMittal hanno firmato l’accordo su llva. Un patto che ha visto però l’attuale vicepremier Luigi Di Maio e, in generale, il Movimento 5 Stelle cambiare spesso atteggiamento. Fino a poco tempo fa, infatti, la linea del ministro dello Sviluppo economico era quella di voler bonificare l’impianto di Taranto e riconvertirlo. Per questo aveva anche avviato il procedimento formale di annullamento della gara di aggiudicazione dell’Ilva da parte della ArcelorMittal.  Poi il ripensamento, sancito definitivamente dall’accordo conclusosi appunto il 6 settembre scorso. Un’inversione a U che ha rimesso Di Maio e il Movimento 5 Stelle totalmente in linea con quanto già mediato dall’ex ministro Calenda e dal Governo Gentiloni. Da qui è seguita la conseguente chiusura ufficiale del procedimento di annullamento della gara di aggiudicazione del colosso dell’acciaio precedentemente annunciata dal vicepremier. Ora si attende solo il voto del referendum degli operai, previsto entro il 13 settembre prossimo per considerare chiusa la telenovela della vendita della più grande acciaieria d’Europa.

Qui sotto una grafico che consente di porre a confronto le soluzioni della proposta presentata dall’allora ministro Calenda e dell’Accordo siglato con la benedizione dell’attuale ministro Di Maio. Peccato aver perso tre mesi tra giravolte, propaganda, cambi di direzione, dichiarazione e tweet velenosi.

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ILVA, raggiunto l’Accordo. Un confronto tra le soluzioni Calenda e Di Maio
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