(Roma, 18 luglio 2018) “I dati non sono suscettibili né di servilismo, né di intimidazione, siano essi dati di natura economica o tecnici e ambientali, come è avvenuto oggi nel caso del Rapporto Ispra-Snpa 2018 sul Consumo di suolo in Italia. Ed è positivo che il confronto pubblico su questo delicato tema avvenga a partire da basi oggettive. Da questo punto di vista, lo studio ci segnala, tra gli aspetti particolarmente interessanti, il legame che continua a persistere tra ripresa economica e dinamiche sul consumo di suolo. La crisi, purtroppo, non è stata occasione per ripensare il modello di sviluppo insediativo e delle infrastrutture. Molto utile anche l’analisi dei servizi eco-sistemici, che rivela l’impatto economico del consumo di suolo soprattutto sui costi necessari a mitigare il rischio idrogeologico e a garanzia di un ciclo efficiente delle acque naturali”. Lo dichiara la deputata Chiara Braga, capogruppo PD in Commissione Ambiente alla presentazione ieri alla Camera del rapporto Ispra-Snpa sul Consumo di suolo in Italia 2018, consumo purtroppo aumentato anche nel 2017, anno di riferimento dello studio. Il suolo in Italia continua dunque ad essere sotto assedio. Le tabelle e i numeri presentati da Ispra consolidano la fotografia di un Italia che vede il 7,7% del proprio territorio sepolto da cemento e asfalto, valore tra i più alti in Europa. La sua superficie naturale si è ridotta di ulteriori 52 chilometri quadrati l’anno scorso: ogni due ore viene costruita un’intera piazza Navona; ogni secondo vengono coperti con cemento o asfalto due metri quadrati di territorio. Mentre preoccupano i valori in crescita nelle Regioni in ripresa economica, come nel Nord-Est del Paese, e l’invasione delle aree protette e a rischio idrogeologico, soprattutto lungo le coste e i corsi d’acqua. Il costo stimato supera i due miliardi di euro all’anno, per la perdita di capacità di stoccaggio di carbonio, di produzione agricola e legnosa e di servizi ecosistemici.
“Il Rapporto – ribadisce la Braga – conferma l’esigenza di dare al Paese una legge nazionale sul consumo di suolo, che tenga insieme l’aspetto parallelo della riqualificazione dell’esistente; una legge che tenga conto del quadro europeo (consumo di suolo zero al 2050) e del riparto di competenze tra Stato e Regioni. Non ci interessa una legge manifesto, ma una normativa efficace”.
“Nella scorsa Legislatura – ricorda la deputata dem – la Camera ha approvato in prima lettura una legge di cui sono stata relatrice. Il testo è certamente migliorabile con il contribuito di tutti i gruppi parlamentari. Per il PD è prioritario ripartire da dove siamo rimasti. Se per il ministro dell’Ambiente Costa questa legge è una priorità, noi mettiamo a disposizione questo testo che può avere un canale privilegiato per la calendarizzazione in Aula. Per questo chiederemo subito di calendarizzare la nostra proposta in Commissione Ambiente; possiamo discuterla e approvarla in tempi molto rapidi e dare così una risposta concreta a una necessità che anche il Rapporto presentato oggi da Ispra ci dice essere urgente”.