(Roma, 03 luglio 2018) “Il ministro Costa annuncia una ‘rivoluzione’ con il decreto ‘Terra dei Fuochi’ di cui però non c’è nemmeno traccia nel comunicato ufficiale del Consiglio dei Ministri. E più che una rivoluzione è un clamoroso passo indietro sul fronte della lotta al dissesto idrogeologico: si smonta con un blitz nell’ultimo Consiglio dei Ministri la Struttura di Missione #ItaliaSicura, senza nemmeno prendere coscienza del lavoro svolto in questi quattro anni e con il solo scopo di riappropriarsi del controllo delle risorse programmate in questi anni con le Regioni e gli Enti locali che già hanno visto partire cantieri in tutta Italia. Chissà cosa ne pensano le Regioni a guida Lega che invece avevano chiesto di proseguire in questo metodo di lavoro, proprio perché aveva consentito di superare inefficienze storiche del ministero dell’Ambiente”. Così la capogruppo PD in Commissione Ambiente, Chiara Braga dopo aver appreso della decisione del Governo di chiudere la struttura creata a palazzo Chigi, sotto il governo di Matteo Renzi, per contrastare il dissesto idrogeologico e favorire lo sviluppo delle infrastrutture critiche. E’ stata la stessa Italiasicura ad annunciare lo smantellamento sottolineando che con un decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri tutte le funzioni in materia di emergenza ambientale, contrasto al dissesto idrogeologico, difesa e messa in sicurezza del suolo e sviluppo delle infrastrutture critiche sono state trasferite al ministero dell’Ambiente. I lavoratori che erano distaccati alla struttura di missione rientreranno nelle amministrazioni di provenienza.
“Siamo curiosi di conoscere – aggiunge la capogruppo PD – i contenuti di questo decreto ‘rivoluzionario’, se esiste. Intanto ricordo al ministro Costa che la Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali che ho presieduto nella scorsa Legislatura ha già indagato il fenomeno dei roghi in impianti di trattamento rifiuti in tutta Italia e sicuramente da lì, come da tutta l’attività della Commissione, potrà trarre spunti interessanti per il suo lavoro”.
“Più che annunciare risposte di emergenza e probabilmente irrealizzabili, come schierare i militari in tutti gli impianti di rifiuti, sarebbe il caso che indossasse i panni di responsabilità politica che gli competono. Dispiace – conclude Chiara Braga – che anche il ministro Costa sia affetto dalla sindrome degli annunci, anche laddove invece sarebbero necessarie soluzioni strutturali”.