“parabullismo mafioso“…
Ma di fronte agli arresti di questi giorni e ai legami inquietanti che sono emersi con fatti che purtroppo hanno toccato pesantemente la città di Cantù, può essere questa la reazione di chi oggi governa la città?
Al collega Nicola Molteni che oggi invoca un interessamento della Commissione Antimafia, suggerirei sommessamente di informarsi sul lavoro di indagine che in questi anni ha già fatto quella Commissione – in cui peraltro siedono anche componenti del suo partito – sulla presenza della criminalità organizzata nel nord Italia e in Lombardia.
Forse scoprirebbe che proprio dal lavoro di quella Commissione sono emersi spunti e proposte poi confluiti nella recente revisione del Codice Antimafia, approvato proprio questa settimana alla Camera, con la soddisfazione di tutti i soggetti impegnati in prima linea sul fronte del contrasto alle mafie e su cui lui e la Lega si sono “astenuti”.
Sarebbe bello che su questi fatti proprio chi oggi guida la città di Cantù avesse la volontà di promuovere una forte presa di posizione, corale ed unitaria, come hanno suggerito di fare nei giorni scorsi i consiglieri comunali del Partito democratico di Cantù.
Perché all’azione di duro contrasto delle forze di polizia, della magistratura e delle istituzioni è importante che si associ la reazione civile dei cittadini e della comunità, per isolare e combattere non solo le azioni criminali ma anche quella cultura dell’indifferenza e del silenzio complice, in cui spesso trovano spazio la legge del più forte e del più furbo, la violenza e l’illegalità.
‘NDRANGHETA a Cantù, “Parabullismo mafioso”(!!!)