(Roma, 15 marzo 2016) “Non c’è nessuna privatizzazione, né svendita di un bene comune. Alla demagogia dei 5 stelle, replichiamo con risposte chiare e trasparenti ai cittadini”, chiarisce la responsabile Ambiente del PD Chiara Braga. “L’acqua è un diritto umano universale e il nostro interesse è che sia garantito un servizio di qualità per tutti gli italiani; che ci sia un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica; che venga data stabilità al settore e che siano create le condizioni perché si facciano gli investimenti necessari.
Gli emendamenti che il PD ha presentato, e che stiamo approvando in queste ore, vanno proprio in questa direzione, nel rispetto delle indicazioni che arrivano dall’Unione europea, delle pronunce della Corte Costituzionale, dando per certo il controllo e la partecipazione pubblica alla gestione, senza stravolgere in alcun modo l’esito del referendum del 2011. Questo controllo viene invece affidato all’Autorità per l’energia e l’acqua, che rispetto a un ministero garantisce più autonomia e qualità dei servizi, come dimostrano anche le recenti sanzioni che la stessa autorità ha comminato ad alcune aziende di servizi, tutelando servizi e tariffe”.
Per Enrico Borghi, deputato del Pd il M5S “non sa più cosa dire e la butta in caciara. “Lo show allestito e premeditato di stamattina in commissione dai soliti, noti personaggi mediatici del Movimento 5 Stelle e mai visti in precedenza quando si trattava di lavorare, dimostrano che non sapendo più cosa dire nel merito i grillini la buttano – come si dice a Roma – in caciara per tentare di consolidare una leggenda metropolitana confezionata dalla Casaleggio e associati, e cioè che il Pd starebbe tradendo il referendum”.
“Avendo votato a favore dell’emendamento Pd che all’articolo 1 sanciva inequivocabilmente la proprietà pubblica dell’acqua, grillini e Sel stanno in queste ore accreditando l’idea di un Pd traditore della volontà popolare. Nulla di più falso. Parlano di un referendum che non si è mai svolto- dice Borghi- su cui gli italiani non sono mai stati chiamati a esprimere il parere. Un referendum che fu preventivamente bocciato dalla Corte Costituzionale, e pertanto non arrivò mai alla matita del popolo sovrano. Loro confondono quanto gli italiani hanno votato con un referendum che – effettivamente – avrebbe obbligato i Comuni ad affidare il servizio idrico integrato ad aziende di diritto pubblico, come qualcuno ha poi, legittimamente, scelto comunque di fare”.
“Un referendum mosso dalla ideologica convinzione – di Sel e M5S – che ai cittadini l’acqua arrivi più pulita a seconda della forma giuridica dell’azienda che gestisce il servizio e non, invece, sulla base della competenza degli amministratori, e la qualità della regolazione pubblica. E che per questo fu dichiarato illegittimo dalla Consulta- prosegue Borghi- i nostri emendamenti sanciscono la natura dell’acqua come bene naturale e diritto umano universale, chiariscono che tutte le acque sono pubbliche e che sono risorse scarse da utilizzare il modo efficiente. Proprio sul criterio di efficienza, abbiamo registrato il voto contrario dei grillini, che evidentemente hanno un’idea diversa dalla nostra”.
Ciò detto, “senza efficienza si hanno solo due cose: più spreco di acqua e più costi del servizio– avverte Borghi- per noi l’obiettivo primario, nel rispetto del mandato referendario, è fare in modo che l’acqua sia garantita a tutti, con un servizio di qualità, nel rispetto delle direttive europee e dell’autonomia comunale e a costi contenuti inseriti e in tariffa e non sulla fiscalità generale. Questi i fatti e per oscurarli i grillini danno vita al consueto show che non oscurerà però il nostro lavoro e non ci spaventerà dall’andare nella direzione di un servizio idrico garantito a tutti, efficiente e ambientalmente sostenibile, anziché attardarci nel dirigismo, nella difesa dei carrozzoni e dell’aumento delle imposte come loro vorrebbero”.