(Roma, 06 dicembre 2018) Per evitare una tragica evoluzione degli effetti che i cambiamenti climatici potrebbero avere sulla specie umana è necessario cominciare fin da ora a garantire l’equilibrio degli ecosistemi e invertire la tendenza verso un consumo sostenibile. E’ questo il senso di molte indicazioni specifiche contenute nella Carta di Roma, siglata ieri a conclusione del simposio internazionale Health and Climate Change tenutosi presso la sede dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che ha visto la partecipazione di circa 500 ricercatori provenienti da 30 diversi Paesi.

La Carta, articolata in ventiquattro raccomandazioni, è un documento basato sulle evidenze scientifiche con le raccomandazioni e le azioni necessarie per contrastare e contenere i rischi sulla salute prodotti dai cambiamenti climatici. Per la prima volta la comunità scientifica, che ormai da tempo concorda nel ritenere tra i problemi sanitari più rilevanti gli effetti del clima sulla salute, si riunisce – spiega Walter Ricciardi, presidente dell’Iss – per indicare le azioni prioritarie che devono essere messe in atto sulla base delle evidenze scientifiche.

La Carta, è quindi rivolta a tutte le parti sociali, da quelle che rappresentano il mondo industriale a quello politico fino ai singoli cittadini. “Non è – prosegue Ricciardi – un’enunciazione di principi ma un richiamo alle responsabilità di tutti affinchè ognuno faccia la propria parte per tutelare la salute collettiva”. Un appello condiviso anche da Tedros Adhanom Ghebreyesus, il segretario generale dell’Oms. “Se non agiamo subito – ha affermato in un messaggio al simposio – gli effetti saranno catastrofici, e i meno responsabili per i cambiamenti climatici sono i più colpiti”. E’ nata, dunque, una comunità che osserverà costantemente la qualità delle azioni prodotte dai diversi Paesi e dalle diverse realtà sociali in relazione a ciò che può causare cambiamenti climatici che influenzano negativamente la salute”.

In base alle indicazioni della ‘Carta‘ il futuro non può prescindere ormai da una tecnologia pulita che impatti il meno possibile sull’ambiente, dal risparmio dell’acqua, del cibo e del suolo e dal riutilizzare il più possibile le materie prime. La promozione dei parchi e delle aree protette sono fonte di salute e rappresentano una priorità per tutelare la salute dei bambini.

Durante il Simposio molti sono stati gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute messi a fuoco. Eccoli, in sintesi, qui di seguito.

MALATTIE NON TRASMISSIBILI – Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sette milioni di persone (ma altre fonti ne indicano nove) ogni anno muoiono prematuramente di malattie non trasmissibili, dai tumori a quelle respiratorie, a causa dell’inquinamento. Molti contaminanti atmosferici danneggiamo anche la salute. L’Oms ritiene che diminuendo il livello di particolato sottile si potrebbe ridurre la mortalità nelle città inquinate del 15% l’anno. Solo il 12% dei grandi centri urbani però rispetta i limiti consigliati dall’Oms.

INFEZIONI – Un effetto potenzialmente associato al surriscaldamento globale dovuto all’emissione di agenti inquinanti è la maggior facilità di diffusione delle malattie, favorite anche dall’aumento, grazie alle condizioni climatiche, di molti insetti vettori. In Europa, per esempio, si prevede l’aumento della diffusione della zanzara tigre e con essa le patologie che la puntura di questo insetto comporta. Anche molti agenti zoonotici veicolati all’uomo dall’acqua e dagli alimenti, come Salmonella spp, Campylobacter jejuni, E. coli, Norovirus, mostrano specifici pattern stagionali di incidenza. Uno studio condotto sui dati provenienti da diversi paesi europei ha mostrato che i casi di salmonellosi umana aumentavano del 5-10% per ogni grado di aumento della temperatura media settimanale.

CLIMA E MALATTIE MENTALI – I ricercatori del Mit hanno osservato come, a fronte del generale aumento di un grado Celsius, le patologie psicologiche di media entità sono salite del 2%. Le malattie rilevate includono: depressione, stati di ansia, insonnia, paure, malesseri psichici generalizzati.

SALUTE DEI BAMBINI – Secondo l’OMS nel mondo circa il 50% dei decessi in età pediatrica è causato da diarrea, malaria e infezioni delle basse vie respiratorie, tutti fattori di rischio associati ai cambiamenti climatici. In Italia uno studio che ha valutato gli effetti del caldo sui ricoveri ospedalieri in bambini residenti in 12 aree ha evidenziato un significativo incremento del 12% nei ricoveri pediatrici per cause respiratorie, associato ad una variazione della temperatura giornaliera.

Il prossimo appuntamento dell’Health and Climate Change sarà a Boston a settembre 2019.

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CAMBIAMENTI CLIMATICI, ISS: “E’ priorità per la salute. Nasce la Carta Internazionale”