(Roma, 21 giugno 2019) La settimana appena terminata sono stata in missione con una rappresentanza della Commissione bicamerale d’inchiesta sulle Ecomafie nel Nord Europa, precisamente in Svezia e Danimarca.

A Stoccolma, capitale della Svezia, abbiamo incontro con il Consiglio nazionale svedese che si occupa dei rifiuti nucleari e i rappresentanti dell’Ente svedese per l’Ambiente. Abbiamo visitato la Smart Cities Sweden per una panoramica sul sistema di gestione dei rifiuti e purificazione delle acque e il centro di smaltimento rifiuti di Högdalen.

Sempre in Svezia, abbiamo incontrato la Sindaca della Municipalità di Göteborg, Anneli Redhin e visitato diverse “eccellenze” del sistema di gestione dei rifiuti come il centro di riciclaggio Alelyckan Recycle Park che unisce gli obiettivi del riuso a quelli del riciclo e il termovalorizzatore Renova che opera dal 1972 e fornisce teleriscaldamento a larga parte della città.

Una prima considerazione riguarda le donne incontrate negli appuntamenti di questi giorni, in posizioni apicali in campo politico, amministrativo e imprenditoriale. Molte donne che possono contare su un sistema di welfare, di cura e di assistenza che consente loro di non dover scegliere necessariamente tra famiglia e lavoro/politica. Un esempio da seguire, per cambiare anche in Italia.

In Danimarca ci siamo recati in visita al termovalizzatore Amager Bakke a Copenaghen e alla società Rockwool leader mondiale della produzione di “lana di roccia” applicata al settore delle costruzioni e dell’agricoltura, secondo i principi dell’economia ciricolare nel rispetto dell’attuazione degli obiettivi di sostenibiltà dell’Agenda2030. Nei giorni in cui la Danimarca è impegnata nella formazione di un nuovo Governo abbiamo incontrato il sottosegretario di Stato permanente per un confronto molto interessante sulle politiche di gestione dei rifiuti del Ministero dell’Ambiente danese: la vera sfida oggi, anche per la Danimarca, è quella della riduzione della produzione di rifiuti.

La missione con la Commissione Ecomafie si è chiusa con due incontri di particolare interesse. Il primo, con la rappresentanza del Municipio di Copenaghen, dedicato ad un confronto sulle politiche di gestione dei rifiuti attuate e in programma: anche in questo caso, come ci è stato ripetuto più volte in questi giorni, la maggiore attenzione è dedicata allo sforzo di migliorare gli obiettivi di riduzione e di recupero di materia dai rifiuti. Il recupero energetico (cioè l’incenerimento dei rifiuti) che oggi coinvolge quasi il 50% della produzione totale non è considerato il punto di arrivo, ma un dato necessariamente da superare, anche se persistono problemi di coerenza con le esigenze di funzionamento degli impianti.
Il secondo incontro è invece avvenuto con l’Agenzia Europea per l’Ambiente di cui per l’Italia fa parte Ispra. Una realtà europea di ricerca in campo ambientale che ha evidenziato l’importanza di un approccio intergrato nella lettura dei fenomeni legati all’uso delle risorse naturali, dell’inquinamento e delle grandi sfide in materia, ad esempio, di contrasto ai cambiamenti climatici.

Aspetti ambientali, sociali ed economici che devono devono integrarsi nelle politiche di sostenibilità. E l’importanza che le scelte del decisore politico poggino sempre di più su basi di conoscenza scientifica accessibili e condivise, come purtroppo troppo poco avviene in campo ambientale. Un bilancio decisamente positivo, da valorizzare nel lavoro parlamentare e di inchiesta che siamo pronti a riprendere già nei prossimi giorni in Commissione.

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COMMISSIONE ECOMAFIE, in missione in Svezia e Danimarca
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