UNA, O NESSUNO
Per l’AMBIENTE non c’è più tempo

(Roma, 21 maggio 2019) – “La mozione per l’emergenza climatica e ambientale e la richiesta di inserire nella Costituzione il tema della sostenibilità sono passaggi molto concreti di spostare l’attenzione sul tema della sostenibilità e di costruire le condizioni nuove affinchè la rivoluzione verde sia un modo di vivere lo sviluppo. Una o nessuno non è uno spot, semplicemente un articolo di programma, ma è l’impegno che noi come PD ci prendiamo, con coerenza, di avviare una stagione che abbia come fulcro la sostenibilità ambientale”. Lo ha ribadito poco fa il Segretario del PD Nicola Zingaretti presentando in una conferenza stampa in Senato la mozione dem sull’emergenza climatica. Si tratta, spiega, “dell’unica possibilità che abbiamo per guardare al futuro con un po’ di serenità”.

“Per noi – spiega il segretario Pd – la sostenibilità ambientale non è un paragrafo di un programma di Governo, ma l’unico modello possibile di sviluppo del sistema Paese e del sistema Europa, per garantire al Pianeta la possibilità di sviluppare e far crescere lavoro e benessere salvaguardando il pianeta in cui viviamo. Il vecchio modello di sviluppo – ha concluso Zingaretti – che ha garantito le nostre economie per un lungo periodo di creare benessere e crescita è finito, non è più riproponibile ed è urgente che il genere umano metta in campo adeguate forme del proprio modello di sviluppo per rispondere a questa esigenza”. Con il segretario i senatori Simona Malpezzi e Andrea Ferrazzi, e la deputata, capogruppo PD in Commissione Ambiente alla Camera, Chiara Braga.

Il governo italiano non ha firmato per azzerare le emissioni inquinanti entro il 2050. L'Italia non può perdere tempo. Per questo oggi presentiamo la nostra mozione per la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale e climatica in Italia. Segui la diretta

Posted by Partito Democratico on Tuesday, May 21, 2019

“Alla Camera – ribadisce la deputata Chaira Braga nel suo intervento – abbiamo già discusso una mozione proposta dal PD sul tema del clima approvata con alcuni voti significativi di astensione da parte della maggioranza su questioni che ci sembravano assolutamente condivisibili, ma non è stato così. Ne abbiamo presentata un’altra condividendo il lavoro del gruppo dem al Senato per chiedere una cosa molto impegnativa ovvero dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale“.

“Dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale non è cosa da poco – ha continuato la Braga – . Le parole hanno un peso un significato che è direttamente proporzionale alla gravità della situazione ambientale in cui ci troviamo. Da qui a qualche giorno ci sarà il secondo sciopero globale per il clima e le nostre piazze sono sicura torneranno a riempirsi di giovani: uno dei messaggi politici più potenti di questo tempo. Una mobilitazione potente, reale, nata dal basso, spontanea fatta soprattutto da ragazzi che intravedono nella difesa del clima un valore capace di unire storie ed esperienze diverse, che vede al loro fianco molte associazioni e che penso debba vedere in prima fila la politica, quanto meno la politica come noi la interpretiamo, come capacità di farsi carico dei problemi dell’oggi con uno sguardo attento al futuro“.

“Allora diventa chiaro che le nostre proposte, contenute in questa mozione così come nel Piano per l’Italia, si confrontano con il fallimento della stagione di Governo che oggi stiamo vivendo nel nostro Paese. Il Governo di Lega e M5S sta tradendo tutte le promesse fatte sulla grande rivoluzione verde. Questo Esecutivo ha un’enorme e grave responsabilità. Quella di spingere l’Italia ai margini dell’Europa sul tema del contrasto ai cambiamenti climatici. Ci siamo schierati dalla parte di quanti non hanno il coraggio, non scelgono ad esempio di impegnare l’Europa, in un passaggio fondamentale, su una posizione più avanzata verso la cabon neutrality al 2050, porre un freno alle emissioni, cambiare sistematicamente e sostanzialmente il nostro modello di sviluppo economico produttivo. Ma c’è una responsabilità interna anche nelle scelte della politica italiana, penso, ad esempio, ad un provvedimento che stiamo discutendo in questi giorni, il Piano di riparto delle risorse per gli investimenti delle amministrazioni centrali, 43 miliardi di euro. Di questi solo l’1,3% nei prossimi anni è destinato alle politiche di investimenti del Ministero dell’Ambiente. Una visione totalmente opposta a quella che noi abbiamo sostenuto e proposto qualche giorno fa con l’indicazione delle nostre priorità per il Piano dell’Italia“. “Credo che questi temi meritino tutta la nostra attenzione, tutta la nostra coerenza, tutta la nostra azione di proposta e di iniziativa politica riuscendo anche a superare quella sorta di condizione che vedono i temi ambientali in posizione marginale rispetto ad altri”.

“Sono in accordo – continua la deputata dem – con l’idea di indicare come uno dei tre punti fondamentali della nostra proposta politica il tema del rilancio degli investimenti non solo nei settori più tradizionalmente green ma in una riconversione ecologica, ambientale di tutto il nostro sistema produttivo. Quando noi diciamo di voler destinare 50 miliardi nei prossimi anni sugli investimenti per lo sviluppo verde diciamo una cosa molto impegnativa, che comporta anche delle scelte radicali, di priorità nelle politiche ambientali. Quando diciamo di voler rilanciare gli incentivi del Piano industria 4.0 in chiave ambientale diciamo una cosa molto precisa e parliamo a un pezzo di Paese che molto più della politica ha capito la convenienza e l’urgenza di questo tema. Il fatto che oggi qui ci siano tante rappresentanze del mondo economico, imprenditoriale, del lavoro, dell’associazionismo che hanno, in molti casi, anticipato alcuni ritardi della politica e delle istituzioni, ci spingono ad avere più coerenza, più coraggio e più forza nel sostenere questo messaggio”.

“Poco lontano da qui – ricorda la Braga – si è aperto il terzo Festival dello sviluppo sostenibile. Una straordinaria alleanza della società civile, del mondo economico, dell’associazionismo. Il tema è “Per un’Europa campionessa mondiale per lo sviluppo sostenibile”. Le proposte che facciamo oggi vanno in quella direzione in Italia e in Europa, a partire dalle elezioni del prossimo 26 maggio”.

“Lo sviluppo sostenibile non è solo una questione che ha a che fare con gli ambientalisti, è una questione che ha a che fare con il futuro del nostro Paese. E’ necessario – conclude la deputata – lasciare un Pianeta e un mondo migliore a chi verrà dopo di noi”.

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Per l’ambiente non c’è più tempo: l’Italia dichiari l’emergenza climatica