(Como, 23 marzo 2019) – Ho partecipato alla XXIV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Un appuntamento che dal 1995, ogni 21 di marzo, primo giorno di primavera, si rinnova per risvegliare le coscienze e rinnovare in nome di tutte le vittime innocenti l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. Una ricorrenza simbolica che ha ricevuto un riconoscimento speciale nel 2017 quando, con voto unanime, il Parlamento Italiano ha iscritto il 21 marzo nel novero delle ricorrenze civili della Repubblica, patrimonio collettivo del nostro Paese.

Giovedì 21 marzo 2019 erano cinquantamila le persone che hanno partecipato alla manifestazione nazionale organizzata da Libera e Avviso Pubblico a Padova. Sabato 23 marzo, invece, la mobilitazione ha toccato anche il territorio comasco con due eventi, ai quali ho partecipato, a Como e a Cantù. In mattinata a Como il corteo, promosso da Libera Como, dal CSV Insubria e dal Coordinamento comasco per la Pace, è partito dai Giardini a lago, nel punto in ui è stata vandalizzata la targa a ricordo delle vittime della strage di Capaci del 1992, ha attraversato la città per giungere in piazza Duomo dove, insieme con altre personlità istituzionali, associative, sociali, imprenditoriali e culturali del territorio comasco, abbiamo letto i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Nel pomeriggio invece insieme alla comunità di Cantù ci siamo dati appuntamento all’evento “Un caffè contro le mafie“, in piazza Garibaldi, teatro di dure risse e spari avvenuti tre anni fa per i quali è in corso tuttora un processo sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta. Una situazione pesante che ha sconvolto la Due mobilitazioni rilevanti per dire no alla malavita organizzata, per non lasciare soli chi denuncia, per scuotere le coscienze dei comsachi in una nuova primavera.

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MAFIA, da Como a Cantù tutti uniti contro le mafie
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