(Roma, 15 gennaio 2019) – “Apprendo con favore della notizia della chiusura delle indagini preliminari sull’inquinamento da Pfas (sostanze perfluoroalchiliche o acidi perfluoroacrilici), causato dalla Miteni e del relativo rinvio a giudizio, da parte della Procura di Vicenza, di tredici indagati  per avvelenamento delle acque e disastro innominato“.

“Come ho avuto modo di dire ai cittadini veneti in più occasioni e come è stato riconosciuto nelle parole dette dalle “mamme no pfas” al ministro Costa – che le ha incontrate il 10 gennaio alla Camera – ogni progresso sulla vicenda Pfas in Veneto è stato sostenuto sempre dal Partito Democratico e dai suoi Esecutivi:  in primis mettendo a disposizione nella Finanziaria del 2017 con il Governo Gentiloni i fondi per poter costruire un by-pass idrico per l’approvvigionamento di acqua salubre per i cittadini nelle aree colpite dall’inquinamento in Veneto; in secondo luogo con la legge contro gli ecoreati“. Così afferma la Chiara Braga, deputata del PD e capogruppo PD nelle commissioni ambiente ed ecomafie della Camera.

“Spiace tuttavia leggere che – prosegue l’esponente dem – autorevoli esponenti del Movimento 5 Stelle mentano sapendo di mentire. La legge sugli ecoreati, la legge 68/2015, è una legge del PD, sostenuta nel 2015 da un Governo PD e approvata dal PD a larga maggioranza in Parlamento e frutto di una storica battaglia condotta con le maggiori associazioni ambientaliste in tutta Italia. Proviene dall’AC 342 Realacci, a cui successivamente si è aggiunta poi la proposta successiva dei colleghi Micillo (AC957) e Pellegrino (AC1418) nella passata Legislatura”.

“Battaglie ambientali così importanti offuscate da fake news qualificano male solamente chi non dice la verità”.

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PFAS: “Bene la chiusura delle indagini. Spiace che il M5S ‘inquini’ la verità, come la Miteni ha fatto con l’acqua veneta”
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