(Como, 05 novembre 2018) Leggo le notizie delle ultime morti in Sicilia: un fiume esondato che spazza via case abusive su cui c’era un ordine di demolizione mai eseguito e uccide un’intera famiglia. Altre vittime da nord a sud, devastazione, danni enormi provocati dal dissesto idrogeologico in un territorio fragile e martoriato da cementificazione selvaggia, mancata prevenzione e abusivismo edilizio. Provo una pena profonda ma anche una rabbia che fatico a contenere sentendo oggi le parole di Salvini che da Ministro dell’Interno, con un selfie che lo ritrae sorridente, ha prima sporcato l’immagine della Protezione civile e offeso le vittime di questi giorni, e poi ha additato, come è solito fare nella sua propaganda insopportabile, i colpevoli di turno, quelli che lui definisce gli “ambientalisti da salotto”. Di fronte alle vittime serve invece rispetto, non polemiche; ma c’è anche bisogno di verità. E allora provo a mettere in fila qualche semplice dato, nel tentativo di spiegare a Salvini e a chiunque è interessato come stanno davvero le cose.

– nel 2014 con uno dei suoi primi atti il Governo Renzi istituisce presso Palazzo Chigi una struttura di missione dedicata alla prevenzione del rischio idrogeologico: Italia Sicura, che ha il compito di coordinare l’attività di tutti i Ministeri e degli enti territoriali . 9 miliardi di investimenti programmati anche con fondi europei, accordi di programma sottoscritti con tutte le Regioni, un unico data-base nazionale che mette in fila tutti gli interventi per priorità e urgenza, migliaia di cantieri aperti, un piano straordinario per le aree metropolitane, interventi integrati per ridurre il rischio e migliorare la qualità e la sicurezza dei nostri fiumi. Nel 2018 la prima operazione del Governo Conte è cancellare Italia Sicura, bloccare lo stato di avanzamento degli Accordi di programma e riportare al Ministero dell’Ambiente, privo di competenze e strutture, la gestione dei soldi programmati che tornano ad essere attribuiti con discrezionalità, senza più rispettare le priorità definite negli accordi siglati con le Regioni.

– nella legge di Bilancio 2018 con un mio emendamento vengono approvati i commi 1073-1074 che introducono un meccanismo di finanziamento con prestito BEI (Banca Europea degli Investimenti) degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nelle Regioni del centro-nord. La ragione è semplice: gran parte delle altre risorse già programmate dai nostri Governi provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione e hanno un vincolo di destinazione di cui beneficiano soprattutto le Regioni meridionali, a scapito di quelle del centro-nord dove l’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico è molto alta. Le risorse che arriveranno dal prestito BEI invece saranno destinate solo alle aree urbane metropolitane e ai tanti interventi necessari nelle aree settentrionali: Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e le altre regioni del centro-nord. Il Governo Lega-5Stelle non dà nessuna attuazione a quella disposizione e il nuovo Ministro dell’Ambiente Costa dichiara che “il Governo non intende farsi prestare gli 800 milioni per opere contro il dissesto idrogeologico che era stati concordati con la BEI a giugno da Italia Sicura”. Tutto bloccato, nessuna misura alternativa concreta messa in atto per le regioni del centro-nord, mentre l’Italia continua a franare e a piangere vittime come in questi giorni.

– nel “Collegato ambientale”, promosso da Andrea Orlando quando era Ministro dell’Ambiente e approvato dal Parlamento nel 2015, diamo finalmente attuazione alla riforma dei distretti idrografici che si devono occupare della pianificazione e della programmazione degli interventi in materia di difesa del suolo; destiniamo 10 milioni di euro per la demolizione di immobili abusivi realizzati in aree a rischio idrogeologico; istituiamo presso il Minsitero dell’Ambiente un Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico; con un mio emendamento introduciamo nel Codice dell’Ambiente lo strumento dei “Contratti di fiume” per la messa in sicurezza e la riqualificazione dei corpi idrici superficiali. Nel 2018 il Consiglio dei Ministri in cui siedono, tra gli altri, Salvini, Di Maio e il Ministro dell’Ambiente Costa, vara un decreto legge “Genova” che contiene il condono edilizio per Ischia, con cui si potranno sanare abusi anche in aree a rischio idrogeologico. Nonostante l’opposizione durissima in Parlamento del PD e di LeU e la contrarietà di tutte le associazioni ambientaliste, la maggioranza Lega e 5Stelle, con il supporto prezioso di FI, approva il testo che contiene il più grande e tombale condono edilizio del nostro Paese. E così mentre il Movimento 5Stelle, dopo aver urlato nelle piazze e in Parlamento “onestà” approva un vergognoso condono edilizio per il collegio elettorale del suo capo politico Di Maio, la Lega si macchia per la terza volta di un condono edilizio in questo Paese, i primi due nel 1994 e nel 2003 con Berlusconi e l’ultimo nel 2018 con i 5Stelle: tre su tre, niente male per la Lega di Salvini!

– a dicembre 2017 il Governo Gentiloni approva il Codice della Protezione Civile. Un provvedimento che attua una legge a mia prima firma approvata dal Parlamento nel 2017, senza ovviamente i voti della Lega e del Movimento 5 Stelle, con cui si forniscono strumenti e risorse fondamentali per rafforzare il sistema della protezione civile. La legge prevede agli articoli 43-44 e 45 l’istituzione presso la Presidenza del Consiglio del Fondo nazionale per le attività di previsione e prevenzione, del Fondo per le emergenze nazionali e del Fondo regionale di Protezione civile. Nelle legge di Bilancio 2019 approvata dal Governo Salvini-Di Maio, arrivata solo oggi alla Camera dei Deputati, non ho trovato nessun riferimento specifico al finanziamento di questi Fondi, in particolare nessuna risorsa per il Fondo regionale; ma nei prossimi giorni studierò meglio la legge di bilancio, perché spero davvero almeno su questo di essermi sbagliata.

– nel marzo 2016 la Camera approva in prima lettura la legge sullo stop al consumo di suolo di cui sono stata relatrice: Lega e 5 Stelle votano ovviamente contro, ma per ragioni opposte. La Lega perché la ritiene troppo restrittiva – “così bloccherete tutta l’attività edilizia!” dicevano i deputati leghisti – e il Movimento 5 Stelle perché la giudica “un regalo agli speculatori”. Idee confuse da parte di chi oggi sta al Governo insieme ma decisive per impedire ancora oggi al nostro Paese di avere una legge nazionale per fermare la cementificazione selvaggia di tanti parti d’Italia flagellate da frane e alluvioni. Nonostante ciò nella Legge di Bilancio 2017 (comma 460) riusciamo a far approvare con un emendamento PD una norma importante: gli oneri di urbanizzazione devono tutti essere destinati dai Comuni agli investimenti in opere pubbliche e a spese di manutenzione del territorio, prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e sismico, demolizione edifici abusivi e non più invece alla copertura delle spese correnti. Lega e 5Stelle, naturalmente, votano contro.

Potrei continuare, ma mi fermo qui. Non mi fanno impressione né mi stupiscono le parole di un deputato della Lega di nome Zoffili, noto nelle Aule parlamentari solo per gli insulti e le risse di cui si rende protagonista. Trovo invece insopportabili quelle di un Ministro della Repubblica che specula sulle tragedia per qualche “mi piace” in più, si riempie la bocca di “me ne frego” e che invece di avere rispetto e dedicarsi a risolvere i problemi delle comunità colpite dai disastri di questi giorni, prova a additare anche stavolta il “colpevole” di turno – gli “ambientalisti da salotto e la sinistra”, il PD che ha voluto, scritto e approvato le leggi e le politiche di cui ho detto qui sopra – per provare a scaricarsi di dosso le responsabilità che invece spettano a lui e al suo Governo. Chi lascia correre, chi tollera questa mistificazione della realtà è complice di questo meccanismo perverso.

Io ho deciso di reagire, come so fare, spiegando le cose che conosco, usando la forza dei fatti e le conoscenze che mi vengono dal lavoro fatto in questi anni in Parlamento, insieme a colleghi deputati e senatori con cui abbiamo lavorato, spesso in minoranza, per far valere queste ragioni. Sfido chiunque, Salvini o chiunque altro dei suoi scherani – Ministri, sottosegretari, deputati o elettori, così come i suoi compagni di governo grillini – a confrontarsi pubblicamente con me su quello che ho scritto.
E da domani torno in Parlamento, a lavorare come sempre, anche dall’opposizione, per dare sostegno e aiuto alle comunità colpite dalla tragedia di questi giorni. E a dedicare tutto l’impegno di cui sono capace per combattere l’ignoranza, l’incompetenza e l’arroganza di chi oggi governa il nostro paese.
Io non mi arrendo.

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AMBIENTE: “Spieghiamo come sono andate davvero le cose, usando la forza dei fatti e le conoscenze. Non con soli annunci o selfie fatti da chi solo oggi scopre i problemi ambientali”
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