(Roma, 26 ottobre 2018) Oggi ho partecipato a Cremona al convegno organizzato da “Aqua publica europea”, “WaterAlliance Acque di Lombardia” e “ViverAcqua Gestori idrici del Veneto” sulla nuova Direttiva acqua potabile e l’assetto del servizio idrico integrato. Uno spaccato molto interessante del panorama europeo sulla gestione del servizio idrico, delle sfide in merito agli obiettivi di qualità, efficienze e sostenibilità, del ruolo fondamentale della regolazione.

In quella sede ho portato un contributo a partire dalla proposta di legge a mia prima firma sul Governo pubblico dell’acqua che ha iniziato il suo iter questa settimana in Commissione Ambiente, riprendendo il lavoro fatto nella scorsa legislatura che aveva portato all’approvazione in prima lettura alla Camera di un testo di legge poi arenato in Senato.

I punti cardine della nostra proposta, alternativa a quella della collega Daga (M5S) fanno riferimento alla necessità di garantire un forte ruolo pubblico di governo e controllo del servizio idrico integrato, la definizione di criteri di responsabilità e sostenibilità nella gestione della risorsa idrica, anche tutelando le fasce sociali più deboli, e all’obiettivo primario di dare stabilità ad un sistema che ha bisogno di investimenti strutturali per contrastare lo spreco altissimo di una risorsa così preziosa e il raggiungimento di obiettivi di qualità stabiliti a livello europeo.

Il rischio che un tema così importante e delicato cada sotto la scure di una semplificazione tutta ideologica perseguita dal Movimento 5Stelle tra una contrapposizione “pubblico vs privato” è molto alto: lavoreremo in Parlamento perché a partire dalla nostra proposta si possa contribuire a dare più solidità e efficacia al settore idrico, perseguendo i fondamentali obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale.

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ACQUA E SERVIZIO IDRICO INTEGRATO: QUALITÀ E SOSTENIBILITÀ NELLA PROPOSTA PD