Qui la videointervista a Radio Radicale sul decreto emergenze su Genova e Ischia realizzata da Lanfranco Palazzolo 

Radio Radicale – Ci occupiamo ora del decreto emergenze meglio noto come decreto Genova. Lo facciamo con Chiara Braga deputata del Partito democratico membro della commissione Ambiente di Montecitorio che con la Commissione Trasporti si occupa di questo importante provvedimento. Questa settimana ci sono state tante audizioni che hanno portato molti elementi in più per arricchire e cambiare il decreto così come ha detto anche il ministro Toninelli nelle sue numerose dichiarazioni.

Onorevole Braga allora come sta andando il lavoro che state svolgendo? Volevo sapere se è preoccupata perché mi sembra che siano emerse diverse criticità sul decreto.

Tutte le audizioni che abbiamo svolto sul decreto emergenza sulla parte che riguarda la ricostruzione del ponte Morandi quindi le misure per Genova hanno messo in evidenza come le norme contenute attualmente nel decreto hanno una serie di criticità che rischiano di compromettere la possibilità di ricostruire il ponte in maniera tempestiva efficace senza incorrere in ricorsi e quindi rallentamenti. Queste norme, queste criticità sono state evidenziate in realtà da tutti i soggetti che sono stati uditi: dai rappresentanti delle forze economiche e sociali, dalla Camera di Commercio, dall’autorità portuale, dallo stesso Commissario nominato per la ricostruzione e Sindaco di Genova, Bucci, e questa mattina in maniera molto netta anche dal presidente della Regione Toti e dal Presidente dell’Anac Cantone. La nostra preoccupazione riguarda la superficialità con cui il Governo ha scritto il decreto, una superficialità che rischia di mettere Genova in condizione di incertezza senza sapere come e soprattutto con quali tempi si provvederà alla ricostruzione del ponte, infrastruttura strategica, fondamentale per la ripresa della città.

Inoltre nel decreto sono state evidenziate anche molte carenze in riferimento alle misure economiche indicate, la più importante di tutte è la mancanza di risorse per gli sfollati; non c’è nulla che garantisca un qualche loro indennizzo mentre la dotazione a sostegno delle imprese danneggiate è molto debole e assolutamente insufficiente.

 

Come ha trovato la le parole del sindaco di Genova e commissario Bucci che auspica il via della demolizione dell’attuale ponte all’inizio di dicembre?

Nelle parole del Commissario Bucci ho riscontrato parole di consapevolezza della complessità del quadro che ha davanti; la volontà di chiedere in maniera molto netta delle modifiche a questo testo che così com’è è inapplicabile, per capire come poter operare non solo in tranquillità ma soprattutto in un quadro di regole certe che non esponga lui la città a rischio di ritardi e ricorsi. Questo è un punto dirimente che noi come PD porremo nella discussione che stiamo iniziando alla Camera oltre che nei nostri emendamenti. Crediamo che il governo abbia già perso troppo tempo, scrivendo un decreto pasticciato, inadeguato e a rischio di molte problematiche di carattere giuridico. Ci auguriamo che ci sia la saggezza di correggerlo di modificarlo per dare le risposte che Genova e i genovesi si attendono.

 

E’ giusto fare una gara?

Credo che ci siano le condizioni per cui le procedure ordinarie della gara pubblica possano essere bypassate: c’è un’urgenza, c’è un fatto di emergenza determinata dal crollo del ponte.  Il richiamo alla direttiva comunitaria che nel decreto c’è che consente di fare una procedura negoziata invitando solo cinque in prese possa reggere date le condizioni. Il tema è capire se la modalità con cui è stata scritta la norma che escludente tutte le società concessionarie e anche altri soggetti che hanno partecipazioni dirette e indirette non espone a un rischio di ricorsi eccessivo. Noi chiederemo al governo di spiegarci come intende rispondere a queste critiche che sono state avanzate sostanzialmente da tutti i soggetti che abbiamo audito.

 

Nelle audizioni sono stati anche stati anche quantificati i danni subiti non solo dalla città ma tutto da tutto il sistema Paese…

Le cifre sono molto importanti, il Sindaco e Commissario Bucci dice questo decreto ha bisogno di almeno altri 200milioni di euro, in più c’è la parte da quantificare per gli indennizzi agli sfollati che è totalmente assente e per noi prioritaria.

 

Un’accusa che ha riguardato questo decreto e che sono state messe inserite troppe cose. Tra queste un’urgenza che era stata presa un po’ sottogamba e di cui si era dedicato l’ultimo decreto legge Gentiloni riguardante il terremoto in Campania nell’isolati di Ischia.  Su questo che valutazioni può fare?

Questo decreto si chiama Genova in realtà a onor del vero dovrebbe chiamarsi decreto Ischia visto che venti articoli sono dedicati appunto al terremoto di Ischia, laddove alcuni interventi emergenziali erano già stati avviati e garantiti dal Governo Gentiloni. Su Ischia, gran parte della disciplina contenuta nell’attuale decreto emergenza si rifà alle norme stabilite per il sisma del centro Italia anche se è una situazione completamente diversa. Qui parliamo di tre comuni su un’ isola che hanno subito dei danni importanti ma non con un’estensione e una complessità come quella del centro Italia. Inoltre c’è una norma che ci preoccupa molto che è quella sul condono edilizio perché rischia di creare un precedente molto grave dal momento che le pratiche di condono aperte sull’isola di Ischia, che sappiamo essere molto numerose, stimate in circa 27mil, nella proposta del governo vengono sanate.

Un record mondiale!

La situazione di Ischia è molto particolare e delicata. Intervenire con questa norma che consente di sanare le pratiche di condono presentate con le regole e le procedure del primo condono edilizio del 1985 che sono le più per missive in assoluto rischia di fare ricostruire e di autorizzare la ricostruzione di mobili in aree a forte rischio oltre a tutti gli aspetti giuridici che non ci convincono. Anche questo sarà un punto su cui dedicheremo molta attenzione anche nell’ attività emendativa.

Ringrazio molto della disponibilità Chiara Braga deputata e capogruppo del Partito democratico nella Commissione Ambiente con la quale abbiamo parlato del decreto urgente.

Share Button
DECRETO EMERGENZE SU GENOVA E ISCHIA, intervista a Radio Radicale
Tag: