(Roma, 10 ottobre 2018) A leggerle e a metterle in fila tutte, le 46 norme in materia ambientale ed energetica cambiate irresponsabilmente dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sono talmente sconcertanti da mettere i brividi e fare paura: per l’ambiente, per l’umanità, per l’intera civiltà.

Ce le racconta in sintesi l’inchiesta giornalistica “La guerra all’ambiente di Trump: sì ad amianto, carbone e pesticidi” di Milena Gabanelli e Massimo Gaggi per Dataroom del Corriere della Sera.

Centrali a carbone senza più limiti alle emissioni di #CO2 e senza obbligo di controllo per gli sversamenti in acqua di arsenico e mercurio; deregulation per le emissioni di metano per i pozzi di gas; industrie automobilistiche senza più l’obbligo, congelato, di costruire veicoli a ridotto consumo di carburante entro il 2025; via libera all’uso di #pesticidi neonicotinoidi mortali per le api, del #chlorpyrifos pericoloso per bambini e contadini, di #fertilizzanti chimici; autorizzazione all’estrazione di rame e cobalto nella riserva naturale dello Utah, cancellazione del divieto di importare trofei di caccia come teste di animali rari o zanne d’avorio; adozione di norme che consento nuovi possibili usi dell’#amianto, notoriamente causa di malattie mortali, che verrà importato dalla Russia, rimasta l’unico produttore di amianto al mondo, con sacchi con la faccia stampata di Trump e la scritta «approvato dal 45esimo presidente degli Stati Uniti».

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AMBIENTE, la guerra di Trump
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