(Roma, 02 agosto 2017) “Oggi in audizione in Commissione Ambiente il ministro per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, ha descritto un quadro piuttosto critico sullo stato idrico del Paese, pur in presenza di un lavoro importante avviato dal Ministero in questi anni. Importante che siano state implementate misure di contrasto all’emergenza siccità, quali: l’attivazione del fondo di solidarietà nazionale, l’aumento degli anticipi dei fondi europei Pac, le risorse per 700 milioni di euro per il piano rafforzamento delle infrastrutture irrigue”. Lo dichiara Chiara Braga, deputata comasca del Partito Democratico e componente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici di Montecitorio a latere dell’audizione del Ministro Martina nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’emergenza idrica nazionale.

“Secondo gli ultimi dati Istat disponibili – continua Chiara Braga – circa il 50% dei prelevi giornalieri infatti – rispettivamente il 2,9% per la zootecnia ed il 46,8% per l’irrigazione delle coltivazioni  – sono destinati alla filiera agricola. Oggi a fronte di una maggiore pressione sulla risorsa idrica, occorre ragionare in chiave integrata rispetto alla competizione tra usi diversi, migliorando in tutti i segmenti l’efficienza e la sostenibilità della gestione. E’ quindi decisamente prioritaria una riconversione del sistema di irrigazione dei terreni agricoli, con metodi innovativi. Servono opere infrastrutturali, così come potenziare la rete di invasi capaci di raccogliere l’acqua piovana, praticare il riutilizzo delle acque e impianti più efficienti per l’irrigazione dei campi”.

“Un settore fondamentale per il nostro PIL deve infatti accettare la sfida dell’adattamento al cambiamento climatico. E visto l’approssimarsi della scadenza naturale della Legislatura – conclude – Chiara Braga- ribadisco l’auspicio che nella legge di bilancio per il 2018 si possa trovare spazio per dare risposte adeguate anche al tema del corretto uso dell’acqua che contempli misure per la manutenzione degli acquedotti colabrodo assieme ad investimenti certi, specie nelle filiere agricole e industriali, in tecnologie che permettono un minore e un migliore utilizzo dell’acqua”.

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SICCITA’: “Anche l’agricoltura può combattere il cambiamento climatico”