(Milano, 27 giugno 2016) “‘Aiutiamoli a casa loro’: se fino a ora poteva essere uno slogan facile per chi, in realtà, intende tener lontane dalle proprie quotidiane sicurezze le popolazioni del mondo in difficoltà, oggi può diventare un’idea politica diversa. Soprattutto se è riferita a un servizio che tutti, sulla terra, dovrebbero avere e dare per scontato. È la sintesi del convegno intitolato “Cooperazione internazionale e accesso all’acqua potabile – Azioni e strumenti normativi a disposizione del legislatore regionale”, organizzato dal PD lombardo e dalla delegazione italiana del Gruppo dell’Alleanza progressista dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, questa mattina, a palazzo Pirelli, a Milano.
Partendo dalla legge sulla gestione delle acque, da poco approvata alla Camera in prima lettura, si è voluto capire come “questa disposizione verrà ripresa a livello regionale e come in quel contesto si potrà dare una caratteristica lombarda alla norma declinata sul territorio”, ha detto in apertura di mattinata Enrico Brambilla, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.
A spiegare nel dettaglio la novità contenuta nel provvedimento nazionale, è stato l’on. Vinicio Peluffo, promotore del convegno e membro Pd della Commissione Attività produttive della Camera: “Abbiamo previsto nella legge l’istituzione di un fondo nazionale di solidarietà presso il Ministero Affari esteri per progetti di cooperazione che promuovano l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari nei Paesi in via di sviluppo, tramite il coinvolgimento delle comunità locali. Il fondo è finanziato con il prelievo in tariffa di 1 centesimo di euro per metro cubo di acqua potabile erogata dall’Autorità per il sistema idrico, e con l’innalzamento da 0,5 a 1 centesimo del previsto contributo per la vendita al pubblico di ogni bottiglia di acqua minerale in plastica. Questa misura, mutuata da una mia proposta di legge di inizio legislatura, ha un valore sotto il profilo etico e rientra tra le iniziative utili in chiave di stabilità internazionale”.
Ad aggiungere un ulteriore tassello sul tema della cooperazione, l’on. Chiara Braga, responsabile Ambiente del Pd: “Il nostro Paese, con la legge 125/2014 sulla Cooperazione internazionale allo sviluppo, sta recuperando terreno e prestigio a livello internazionale nell’impegno a favore del superamento delle disuguaglianze e per il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni. L’impegno che già abbiamo messo in campo in molte aree sul fronte dell’accesso all’acqua, grazie al lavoro delle ong e anche di molte imprese del settore che hanno messo a disposizione know how e strumenti tecnologici preziosi, deve proseguire con ancora più forza. Lo strumento del Fondo previsto dalla legge in discussione in Parlamento può dare un supporto decisivo in questa direzione”.
In Lombardia, invece, “la strada è già stata aperta da numerose iniziative promosse anche da enti e aziende locali: si tratta di mettere tutto a sistema, adesso – ha detto Laura Barzaghi, consigliera regionale del Pd che in VI Commissione Ambiente segue proprio i temi dell’acqua –. L’art. 12 del disegno di legge nazionale è molto atteso da noi perché va a disciplinare un tema che ci sta particolarmente a cuore e che è diventato una battaglia del Pd regionale in occasione dell’aggiornamento della legge regionale 26 del 2003 sul servizio idrico integrato, avvenuta alla fine del 2014. Fino a quella data nella nostra norma era prevista la possibilità di finanziare progetti di cooperazione internazionale con un meccanismo simile a quello che verrà introdotto adesso dalla legge nazionale”. All’epoca, la revisione della legge regionale indusse la Giunta leghista a cassare quel passaggio, con la scusa che non era compatibile con la competenza dello Stato. “Provammo a proporre un emendamento, che ci venne bocciato: se fosse stato accettato, saremmo già pronti a dare attuazione alla legge nazionale. Invece, bisogna procedere a una nuova armonizzazione tra i due livelli legislativi, intervenendo su un’altra norma regionale”, ha concluso Barzaghi.
In ballo, in questi anni, c’è stato un modo diverso di pensare alla cooperazione e al sostegno ai Paesi in via di sviluppo, come ha ricordato, in chiusura, Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd: “Se con Formigoni le risorse ci sono sempre state, va detto che da quando governa la Lega, cioè il partito dell’‘aiutiamoli a casa loro’, non è stato più messo un soldo per mettere in pratica quello che è, evidentemente, solo uno slogano vuoto. Invece, mettere insieme i soggetti per fare questi interventi  diventa un’idea politica e aiuta le nostre imprese. Ora, dunque, si può avviare una riflessione con i nostri amministratori locali. E la grande scommessa è fare rete anche con i privati, ma in modo che serva a un nuovo approccio politico-istituzionale che aiuti tutti”.
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ACQUA, PD: “La legge nazionale ridà alla Lombardia la possibilità di sostenere progetti nei Paesi in via di sviluppo”
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